Corriere 18.5.16
Il nuovo progetto di Santoro: entra nel «Fatto» con il 7%
Con Travaglio anche la web tv
di Giovanna Cavalli
ROMA
Le chiamano partecipazioni incrociate. Michele Santoro, con la società
Zerostudio’s (sua al 66%) ha comprato il 7% della società Il Fatto ,
editrice del quotidiano diretto da Marco Travaglio. E che a sua volta
già deteneva il 33% della Zerostudio’s . Insomma, a questo punto Michele
è un azionista di Marco e viceversa.
Non è solo uno scambio di
cortesie. Ma un’operazione strategica per marcare in qualche modo il
territorio sempre più affollato dell’informazione. «Abbiamo un bel
progetto per una web tv, che realizzeremo in sinergia con la società di
produzione di Michele», spiega un Travaglio perfettamente calato nel
ruolo dell’imprenditore. «Un laboratorio televisivo con le nostre firme e
i suoi giornalisti, che produrrà format, documentari e reportage».
Chi
sa guardare oltre, ci vede dell’altro. Il quotidiano di Travaglio si è
schierato per il fronte del no al referendum costituzionale di ottobre.
Una posizione che verrà sostenuta con iniziative di piazza, dibattiti e
quant’altro. Ed è possibile che Santoro possa essere della partita. «Non
ne abbiamo parlato», dice Travaglio. «Ma faremo parecchie cose, la
Festa del Fatto alla Versiliana sarà certamente impostata su questo e
spero davvero che almeno qualche evento si possa organizzarlo con lui».
Dimenticati
i dissapori ai tempi di Servizio Pubblico (ottobre 2014), quando
Travaglio lasciò gli studi de La7 perché imbufalito con l’amico. La pace
dopo la lite fu sancita quasi un anno fa da un editoriale sul Fatto:
«Grazie, Michele. Comunque la pensiamo, c’ è ancora bisogno di te». Ed
eccoli insieme, infatti, da co-azionisti.
Anche perché le vie che
portano alla Rai sono ormai interrotte da un pezzo per l’ex conduttore,
ritenuto troppo costoso («Ogni trasmissione è un kolossal che manco Quo
Vadis », gli rinfacciavano i detrattori), e che si è visto respingere
ogni abboccamento. Tant’è che giorni fa tuonava: «La Rai di Campo
Dall’Orto è un bluff».