Corriere 11.5.16
Il leader della Casa Bianca visiterà il Parco della Pace prima del G7
Ma non chiederà scusa per la Bomba
«L’atomica fu una scelta giusta, evitò più morti»
Il filosofo Novak: Truman ha usato il deterrente più efficace contro altre guerre
intervista di Giuseppe Sarcina
NEW
YORK Niente scuse al Giappone: «Prima di giudicare, bisognerebbe
mettersi nei panni del presidente Truman, in quell’agosto del 1945».
Michael Novak, 82 anni, è uno dei filosofi più importanti in Usa. E’ da
almeno trent’anni il pensatore di riferimento della cultura
conservatrice. Al centro della sua riflessione il rapporto tra la fede, i
valori morali e lo spirito del capitalismo. Novak si è misurato anche
con l’attività pubblica: è stato tra l’altro consigliere di Ronald
Reagan.
Qual è il valore storico di questo viaggio a Hiroshima?
«Se
leggo quello che ha dichiarato la Casa Bianca sembra una visita che
serve soprattutto a rafforzare l’alleanza con il Giappone. E in ogni
caso i portavoce dicono che il presidente non rimetterà in discussione
la scelta compiuta nel 1945 di sganciare l’atomica».
E’ giusto così?
«Sì,
è giusto così. Dal punto di vista etico è completamente sbagliato
giudicare una scelta con le informazioni, le conoscenze acquisite a
posteriori. Prima di esprimere un’opinione, bisognerebbe mettersi nei
panni del presidente Henry Truman in quell’agosto del 1945. Esaminare le
opzioni concrete che aveva sul tavolo. Nessuno prima di lui aveva
dovuto affrontare un dilemma così difficile».
Non aveva alternative?
«C’è
un bel libro che consulto spesso su questo tema: è scritto da Wilson
Miscamble, un sacerdote australiano che insegna all’Università di Notre
Dame. Si intitola La decisione più controversa . Spiega bene che Truman
doveva scegliere tra il bombardamento atomico e l’invasione del Giappone
che avrebbe richiesto l’utilizzo di più di un milione di militari
americani. Un’operazione via terra avrebbe causato molti più morti,
soprattutto tra civili, rispetto alle circa 200 mila vittime di
Hiroshima e Nagasaki. Inoltre lo Stato maggiore dell’esercito giapponese
non aveva alcuna intenzione di arrendersi, neanche se messo alle
strette. La guerra sarebbe andata avanti ancora a lungo, forse per anni e
in modo crudele, sanguinoso».
In sostanza l’attuale presidente degli Stati Uniti non ha niente di cui scusarsi.
«Esatto.
Quella è una pagina del passato. Me ne sono reso conto visitando
Hiroshima nel 1981. La città si era ripresa in modo spettacolare: nulla a
che vedere con le foto di distruzione terrificante del 1945».
Da quell’agosto del 1945, però, la storia è cambiata e conviviamo con una minaccia che potrebbe travolgere l’umanità stessa...
«Beh,
intanto diciamo che le armi atomiche si sono rivelate il deterrente più
efficace nella storia. Non sono mai state più usate e in tutti questi
anni sicuramente hanno evitato lo scoppio di altre guerre terribili.
Molti pensano che l’atomica sia l’espressione del diavolo, ma se
guardiamo alla concretezza degli ultimi settant’anni vediamo che non è
così».