Corriere 10.5.16
Londra. L’elezione di un sindaco, la vittoria di una città
risponde Sergio Romano
Come
valuta l’elezione a sindaco di Londra di Sadiq Khan, figlio di emigrati
pachistani, musulmani dichiarati? Può essere un vantaggio per
l’integrazione, oppure una presa d’atto di quello che sarà il Paese nei
prossimi decenni?
Carmen Bellavista
Cara Signora,
In
queste elezioni il vincitore è anzitutto la città. Sadiq Khan ha un
profilo politico e individuale molto interessante. È un devoto
musulmano, ha fatto un pellegrinaggio alla Mecca, non beve alcolici, e
se un incarico pubblico comporta l’obbligo di un giuramento, chiede di
giurare sul Corano. Ma il suo programma è fondamentalmente laico, nella
migliore tradizione del socialismo europeo e del laburismo britannico.
Quando gli è stato rimproverato di avere frequentato persone sospette di
jihadismo, ha risposto che gli avvocati vengono in contatto con gente
di ogni risma senza necessariamente condividerne le idee.
Ma non
sarebbe diventato sindaco, probabilmente, né a Parigi, né a Berlino. E
non sarebbe stato eletto, probabilmente, neppure nella Londra di trenta o
quaranta anni fa. La città che lo ha scelto ha oggi otto milioni di
abitanti, è con Wall Street il maggiore centro finanziario del mondo, ha
una popolazione che parla complessivamente, secondo il Financial Times ,
300 lingue e in cui il numero delle persone nate all’estero rappresenta
il 35% del totale. Fra un paio di mesi Londra potrebbe essere la
capitale di un Paese che non appartiene alla Unione Europea, ma oggi è
certamente la città europea che ospita il maggior numero di cittadini
della Ue, fra i quali, tanto per fare un esempio, circa mezzo milione di
francesi.
L’Inghilterra è ancora cristiana e la sua regina è
ancora «defensor fidei» (il titolo che il papa dette a Enrico VIII
quando il re d’Inghilterra era ancora nelle grazie del papato). Ma
Londra è ormai post cristiana. I due principali candidati al seggio di
sindaco, negli scorsi giorni, erano un musulmano, Sadiq Khan, e il
discendente di una famiglia ebrea, Zac Goldsmith. Nella grande
maggioranza degli elettori, la loro affiliazione religiosa non ha avuto
probabilmente alcuna importanza. Hanno votato Khan perché la città era
stata amministrata per 0tto anni da un sindaco conservatore e la svolta a
sinistra, in questo momento, piaceva alla maggioranza degli elettori.
Nel 2005 Londra fu vittima di un sanguinoso attentato nella sua ferrovia
metropolitana e un anno dopo fu bersaglio di un attentato sventato nel
maggiore aeroporto della città. Ma il voto a Khan dimostra che la città
non confonde i fanatici di Al Qaeda e dell’Isis con i suoi cittadini
musulmani. Siamo davvero certi che il multiculturalismo sia un
esperimento fallito?