un libro di Marco Vannini
Repubblica 4.3.16
Le vere ragioni delle dimissioni di Ratzinger
di Paolo Rodari
Q
uali sono le ragioni delle dimissioni di Benedetto XVI? Gli intrighi di
palazzo, la pedofilia, le carte trafugate… Ma cosa, in fondo, lo ha
spinto a rinunciare? Se lo chiede il filosofo e teologo Marco Vannini,
tra i massimi esperti di mistica cristiana, in All’ultimo Papa con una
tesi che fa discutere: l’ultimo Papa è Benedetto. La risposta va oltre
eventi contingenti per ritrovarsi nel «venir meno dei fondamenti storici
della fede». In sostanza, dice Vannini, Ratzinger resta l’ultimo
difensore di una credenza tradizionale, secondo la quale il «vecchio Dio
Padre» è rex tremendae majestatis. È il Dio della tradizione ebraica
che oggi, dal pronunciamento di Giovanni Paolo I fino al rilancio
operato dalla teologia cosiddetta al femminile, è stato sostituito dal
concetto di Dio-Madre. Secondo Vannini, Ratzinger avrebbe dovuto operare
un’azione troppo ardita: far passare il cristianesimo da mitologia
(appunto la credenza in un Dio potente e superiore) a conoscenza dello
spirito nello spirito, un Dio privo di ogni attributo, pura luce: «Un
pensiero che non crea né teologie né chiese, perché esso esprime
soltanto l’esperienza di una realtà assolutamente diversa ». Lo si
chiama Dio per consuetudine ma, spiega Vannini, «non intendiamo affatto
parlare di un ente supremo, lassù nei cieli», quanto della scoperta di
ciò che siamo, «il nostro stesso essere». Ratzinger avrebbe dovuto
spostare il cristianesimo su questo secondo livello. Ma, dice Vannini,
l’impresa è sembrata «tale da richiedere forze molto superiori a quelle
di un vecchio papa». E per non tradire se stesso, per non abbracciare un
«nuovo umanesimo », ha preferito ritirarsi.
All’ultimo papa di Marco Vannini Il Saggiatore pagg. 205, euro 17