sabato 9 aprile 2016

Repubblica 9.4.16
“Multe e visite serali, la ricetta emiliana”
Così il presidente della regione ha tagliato i tempi
Nelle Ausl emiliane visite anche la sera e di domenica
intervista di Rosario Di Raimondo

BOLOGNA. Dieci milioni di euro sul piatto, 150 assunzioni tra medici e infermieri, ambulatori aperti la sera e nei weekend. Da qualche giorno, pure una “multa” a chi prenota la visita e poi non si presenta all’appuntamento, togliendo il posto a un altro paziente. Così l’Emilia-Romagna è riuscita a ridurre le liste d’attesa in sanità. «Quando ci siamo insediati, le prestazioni venivano garantite entro 30 o 60 giorni soltanto nel 54% dei casi. Oggi sfioriamo punte del 97%» dice il governatore Stefano Bonaccini, intervistato in diretta sulla pagina Facebook di Repubblica assieme al suo assessore alla Salute Sergio Venturi. Un controllo oculistico o una risonanza magnetica non sono più impossibili: «E anche il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha chiesto di conoscere il nostro piano».
Presidente Bonaccini, c’è un modello emiliano per l’abbattimento delle liste d’attesa?
«Ieri ho sentito Cantone, al quale trasmetteremo il nostro piano per ridurre i tempi. Credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti».
Qual è la ricetta?
«Per prima cosa abbiamo aggredito il problema investendo subito 10 milioni di euro e assumendo 150 nuovi professionisti, che stabilizzeremo entro l’anno».
Una promessa non semplice da mantenere.
«Avevamo detto che se la sperimentazione fosse andata bene li avremmo assunti. Abbiamo preso l’impegno anche con i sindacati».
Le altre misure?
«Abbiamo rotto il tabù delle visite la domenica e nelle ore serali. E dal 4 aprile facciamo pagare il ticket a chi non disdice per tempo la visita».
Non rischia di essere un nuovo balzello?
«L’anno scorso un milione e mezzo di persone ha prenotato una visita o un esame senza poi presentarsi. Per alcune prestazioni si superava addirittura il 20% di “evasione”. Abbiamo detto basta, per una questione di giustizia sociale».
Adesso viene la parte forse più difficile: mantenere questi standard.
«Io lo dico fin dal primo giorno: abbiamo la sanità migliore del mondo ma bisogna guardare anche i nostri difetti. Tutte e 14 le Ausl stanno dando risultati straordinari e i manager saranno valutati in base a questo impegno. In caso di disservizi ai cittadini diciamo: scriveteci».
In questi giorni è riemerso con forza il tema della corruzione in sanità. Vi sentite esenti?
«Mi auguro di sì, ma come in tutte le buone famiglie bisogna stare attenti. Servono elementi di controllo che prevengano la corruzione o, in caso, che intervengano immediatamente».
Servono anche soldi. E la sanità teme sempre i tagli. Si fida del governo?
«Io, come presidente della Conferenza delle Regioni, ho firmato un aumento del fondo sanitario di 1 miliardo e 200 milioni per il 2015. E c’è un preaccordo per aumentarlo ancora. Ho fiducia».