Repubblica 4.4.16
Anche Montezemolo e altri 800 italiani con conti offshore
Negli
elenchi clienti di Ubi e Unicredit, fino al 2010. Svelate le operazioni
del socio di Dell’Utri per nascondere del denaro frutto di una truffa
di P. B., V. Mal. e L. S.
Si
chiama Lenville overseas e ha sede a Panama la società che proietta il
nome di Luca di Montezemolo nel lungo elenco degli italiani con
l’offshore. Montezemolo però, come rivela il sito de l’Espresso, si
trova in folta compagnia. Nel gigantesco archivio dello studio Mossack
Fonseca sono circa 800 i clienti provenienti dal nostro Paese.
Imprenditori, professionisti, volti noti dello spettacolo, ma anche
moltissimi personaggi sconosciuti alle cronache sono approdati a Panama
per mettere al sicuro il patrimonio di famiglia.
Nelle carte
ricorrono anche i nomi di due grandi istituti di credito italiani come
Unicredit e Ubi. Gli stessi file segreti citano anche il nome di
Giuseppe Donaldo Nicosia, indagato a Milano per frode fiscale e
bancarotta fraudolenta nella stessa inchiesta in cui è coinvolto l’ex
senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri.
Jarno Trulli, l’ex
pilota di Formula Uno, risulta azionista della Baker street sa, una
società registrata nelle isole Seychelles, creata con l’assistenza dei
legali dello studio Mossack Fonseca e con l’intermediazione del Credit
Foncier di Monaco, una banca di Montecarlo molto frequentata dagli
italiani. Trulli, contattato da l’Espresso tramite il suo manager non ha
risposto alle richieste di chiarimenti. Anche Montezemolo ha preferito
non commentare il contenuto dei documenti svelati dall’International
Consortium of investigative journalists (Icij) e, in esclusiva per
l’Italia, da l’Espresso.
L’archivio contiene alcuni contratti
siglati da Montezemolo. Si scopre così che nel 2007 il presidente di
Alitalia ha ricevuto una procura dalla Lenville overseas di Panama per
gestire un conto svizzero. Lenville ha sede negli uffici di Mossack
Fonseca ed è amministrata fiduciariamente da un’altra società (Futura
services) anche questa riconducibile allo stesso studio. A quell’epoca
Montezemolo era al vertice di Fiat e di Ferrari. Tre anni dopo, nel
2010, Lenville è stata messa in liquidazione.
«Mossack Fonseca non
risulta essere un consulente fiscale della capogruppo», è stata invece
la replica del portavoce di Unicredit. I file segreti raccontano una
storia più articolata. La banca milanese, tramite la sua filiale in
Lussemburgo, ha in effetti avuto relazioni d’affari con lo studio
panamense per la gestione di circa 80 società offshore di proprietà di
clienti dell’istituto di credito. Nel 2010, quando Unicredit ha venduto
ai tedeschi di Dz bank parte delle sue attività nel Granducato, i
rapporti con Mossack Fonseca si sono interrotti.
Numerosi sono
anche i documenti che segnalano l’attività dei funzionari della sede
lussemburghese di Ubi banca. Nelle carte compaiono i nomi di 40 sigle
offshore che appaiono legate all’istituto italiano. Una decina di
queste, registrate a Panama e alle isole Seychelles, risultano ancora
attive. «Non abbiamo società controllate in quelle località», ha
risposto la banca a l’Espresso. Gli azionisti delle offshore sono però
da ricercare tra i clienti di Ubi, che via Lussemburgo e con
l’assistenza di Mossack Fonseca sono così riusciti a sbarcare in un
paradiso fiscale. Chi sono questi clienti? Mistero, perché il capitale
delle società è al portatore.
È invece chiarissimo chi sia il
proprietario delle società Darion trading con sede nelle Isole Vergini
britanniche e della Amadocia registrato nello stato americano del
Delaware. Entrambe sono riconducibili al latitante Nicosia, amico e
socio di Dell’Utri. Nell’autunno 2011 Nicosia ha venduto un appartamento
a Manhattan del valore di 3,2 milioni di dollari. L’operazione serviva a
far perdere le tracce del denaro che, secondo l’accusa, era frutto di
una truffa a cui ha partecipato anche Dell’Utri. A comprare
l’appartamento è stata la società Amadocia, controllata dallo stesso
Nicosia. Questo però era un segreto custodito nell’archivio di Mossack
Fonseca.