Repubblica 30.4.16
Pd-Verdini, prima trattativa da alleati
Incontro per riconoscere il ruolo di Ala. Il leader degli ex forzisti: siamo in paradiso, altro che clandestini
La minoranza dem manda un “guardiano” a verificare che non sia utilizzata la sala dedicata a Berlinguer
di Giovanna Casadio
ROMA.
Separati da trenta scalini. Al piano terzo dei gruppi parlamentari di
Montecitorio Denis Verdini, che fu luogotenente di Berlusconi e ora è
leader di Ala, incontra i capigruppi dem, Ettore Rosato e Luigi Zanda e
il vicesegretario, Lorenzo Guerini. Al secondo piano, i bersaniani del
Pd, capitanati da Roberto Speranza, hanno riunito molti segretari di
circoli per parlare di amministrative.
Verdini chiede
riconoscimento politico: «Non siamo mica dei clandestini...». Ha detto
ieri ai Dem, che sui voti di Ala contano al Senato e su molti
provvedimenti, a partire dalla riforma costituzionale, li hanno
incassati. La sinistra del Pd manda un osservatore, Stefano Di Traglia,
che è stato portavoce di Bersani, a controllare che l’incontro non
avvenga nella sala Enrico Berlinguer di Montecitorio, quella dove i
deputati democratici si riuniscono e dove campeggia la riproduzione
della firma del leader comunista più amato. Nessuna profanazione. «Ma
qualcuno ci aveva pensato... », sospettano. Le delegazioni (con Verdini
ci sono anche i presidenti di senatori e deputati, Lucio Barani e
Ignazio Abrignani) si vedono nell’ufficio di Rosato.
E un’ora
dopo, a conclusione del colloquio, tutti i partecipanti si affrettano a
negare che si sia stipulato un patto per l’ingresso di Ala nella
maggioranza. Verdini per primo. «Non siamo in maggioranza, l’opposizione
dice che non siamo all’opposizione... dove siamo allora? Siamo in
Paradiso». È la battuta di Verdini che, durante l’incontro, non ne ha
risparmiate alla sinistra dem, mentre le agenzie di stampa rilanciavano
l’allarme e la rabbia degli anti renziani del Pd. Barani, capogruppo
verdiano al Senato, con il consueto garofano rosso all’occhiello per
testimoniare l’antica fede craxiana, ammette: «Siamo davvero in
Paradiso...». Le dichiarazioni ufficiali parlano di “metodo” inaugurato:
da ieri il Pd e Ala discuteranno di ogni legge, emendamento per
emendamento. Una cabina di regia? Verdini: «Definizione fantasiosa,
diciamo una consultazione sui provvedimenti ». Da quelli più scottanti,
come la prescrizione in discussione a Palazzo Madama. «Siccome sono un
imputato non posso parlare di giustizia», evita di entrare nel merito
Verdini. Comunque meglio accelerare sui processi che toccare la
prescrizione: è la posizione. «Non si può stare sotto processo tutta la
vita», commenta il senatore banchiere, leader di Ala che ha all’attivo
ben sei rinvii a giudizio.
I verdiani hanno ottenuto di stare nel
comitato nazionale del Si nel referendum costituzionale di ottobre. «Ci
sarà un coordinamento, certo», minimizza Rosato. «Abbiamo parlato di
referendum, sosterremo i comitati del Sì», precisano da Ala. «Siamo per
il governo come il buon padre di famiglia», dice Barani. Ma i verdiniani
hanno garantito anche l’appoggio alle amministrative a Napoli alla
Valente, candidata dem, e a Cosenza. «È inquietante questo incontro con
quello che è il volto oscuro del berlusconismo alla vigilia delle
amministrative », attacca il bersaniano Miguel Gotor. Scontenta Scelta
civica che con Enrico Zanetti annuncia propri incontri con Verdini. I
5Stelle chiedono a Renzi e a Verdini di andare da Mattarella per dire
che la maggioranza è cambiata. Brunetta (Fi): «Renzi salga al Colle e
poi alla Camera per la fiducia».