Repubblica 18.4.16
“Scontro Italia-Israele sulla Nirenstein” Palazzo Chigi: “Falso”
Per il quotidiano Haaretz “a Netanyahu è stato chiesto di rivedere la sua nomina ad ambasciatrice”. Roma nega
di Fabio Scuto
GERUSALEMME.
«Il premier Matteo Renzi ha trasmesso un messaggio discreto al suo
omologo israeliano Benjamin Netanyahu sei settimane fa, proponendo di
riconsiderare la nomina dell’ex deputato Fiamma Nirenstein come prossimo
ambasciatore israeliano a Roma». Per la seconda volta in meno di un
anno il quotidiano liberal Haaretz
torna in maniera molto critica
sulla decisione del premier israeliano, ma la sua versione stavolta
riceve una secca smentita da Palazzo Chigi a Roma. L’ufficio di Renzi ha
negato la ricostruzione: «Fonti di Palazzo Chigi smentiscono la
ricostruzione offerta ieri in prima da
Haaretz
sul presidente del Consiglio e il premier israeliano Netanyahu a proposito di Fiamma Nirenstein».
Il
giornale — che anche nell’edizione on-line ha mantenuto la sua versione
senza accettare la smentita — scrive che né Renzi né il ministero degli
Esteri italiano «intendono creare una crisi sul caso» e che comunque
Netanyahu non ha cambiato idea sulla designazione dell’ex deputata di
Forza Italia che preferisce non commentare. Fra l’altro il premier
israeliano — che mantiene nelle sue mani l’interim degli Esteri — non
vorrebbe ripetere l’esperienza di vedersi bocciare un altro ambasciatore
di sua nomina diretta. Netanyahu si è già visto respingere dal Brasile
di Dilma Rousseff la nomina ad ambasciatore di Dany Dayan, un leader del
movimento dei coloni in Cisgiordania.
L’iniziativa italiana —
secondo la fonte citata da Haaretz — nascerebbe dai «problemi che
potrebbero sorgere» con la nomina di Fiamma Nirenstein e si ricordano
sia l’inopportunità segnalata dalla comunità ebraica italiana sia
«l’opposizione del ministero degli Esteri e di quello della Difesa» per
gli «apparenti conflitti di interesse» per il fatto che Nirenstein è
stata parlamentare e «ora servirebbe come ambasciatore di un altro
paese». Anche in questa carica fra l’altro «continuerebbe a ricevere un
salario dal governo» italiano ed «è al corrente di segreti di Stato e
suo figlio lavora nell’intelligence italiana». «Fatti» — scrive il
giornale — «che hanno suscitato obiezioni da parte della Difesa
italiana».
Il messaggio di Renzi, scrive Barak Ravid autore
dell’insider, sarebbe stato trasmesso ad uno consiglieri di Netanyahu e
diceva: «Potrebbe essere prudente considerare di nominare qualcun altro
come ambasciatore di Israele a Roma». Non appare però che Netanyahu
abbia comunque raccolto il “suggerimento” italiano visto che la
designazione del premier è stata approvata la scorsa settimana dalla
“Civil Service Commission”, un ulteriore passaggio presso un’altra
Speciale Commissione e poi la nomina dovrebbe andare in gabinetto per il
varo definitivo. Ma anche nel ministero degli Esteri israeliano la
designazione di Netanyahu ha suscitato molte perplessità, perché il
candidato di Netanyahu è residente solo da tre anni in Israele.