domenica 17 aprile 2016

Repubblica 17.4.16
Massimo Cacciari
“Si sta trasformando in un test degli antirenziani ma il premier così li aiuta”
intervista di Giovanna Casadio

ROMA. «Se andassi a votare, voterei No. Si sta parlando di una quantità di petrolio assolutamente risibile e di cosa accadrà perlomeno tra 18 o 19 anni… fosse una scelta per l’oggi, ancora ancora si capirebbe». Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia, non va alle urne per il referendum sulle Trivelle, perché non è in Veneto, né ritiene indispensabile partecipare. Accusa Renzi: «Con gli atteggiamenti da bullo sta indebolendo se stesso». Ma attacca anche i referendari per avere stravolto il merito della questione, trasfor-mando il voto di oggi in una sfida pro o contro il premier.
Professor Cacciari, quindi è per l’astensione, sulla linea di Renzi?
«Non posso andare a votare perché sono in giro per impegni personali, altrimenti non avrei disertato. Comunque ritengo che sia un referendum montato come prova generale di quello sulla riforma costituzionale di ottobre, in funzione anti Renzi».
Il referendum sulle trivelle è diventato un test politico?
«Grazie a Renzi. E aggiungo che se non avesse detto di andare al mare, non si sarebbe arrivati al 20 o 30%. Gli organizzatori dovrebbero ringraziare Matteo Renzi».
Lontani dal quorum? Non ci si arriverà?
«Non lo raggiunge. Ma Renzi con la sua arroganza e bullismo sta superando i limiti. E gli fa molto male. Una cosa che non mi fa gioire, perché non ritengo ci siano alternative a lui, al momento. Osservo però questa impazienza che Renzi ha a indebolirsi».
Ma nel merito, lei è d’accordo con i referendari?
«Questo referendum è una cosa ridicola».
Come voterebbe?
«Voterei No. Per una semplice ragione: riguarda una quantità assolutamente risibile di petrolio e una decisione spostata tra 18 o 19 anni, ma chi ci sarà... Se si dimostrasse che gli impianti provocano danni ambientali, allora bisognerebbe chiuderli subito. Invece si dice che “si chiuderanno in futuro”. Mi tocca dare ragione a Renzi quando sostiene che questo referendum è una bufala».
Lei era favorevole al nucleare?
«Sì, l’unico piano energetico che l’Italia ha avuto negli Anni 80 è stato sabotato dalla lobby dei petrolieri. Con pochi altri, dissi: guardate che non fa molta differenza avere una centrale in Piemonte o in Francia alla frontiera. È esattamente la stessa cosa. Fu suicidato un settore che era all’avanguardia. È stato uno dei peccati mortali della politica italiana ».
Forse è l’inchiesta Tempa Rossa a far salire il quorum?
«Stiamo parlando sempre di arroganza. Come è venuto in mente a Renzi di mettere allo Sviluppo economico, un ministro della Confindustria?».
Legittimo l’invito all’astensione?
«Un leader non dovrebbe farlo, se non altro perché motiva i suoi avversari».
Un referendum inutile?
«Potrebbe essere utile come sondaggio».
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E’ una prova generale del referendum sulla riforma costituzionale di ottobre, in funzione anti Renzi
Massimo Cacciari ex sindaco di Venezia