lunedì 11 aprile 2016

Repubblica 11.4.16
Anche il rischio sorpasso divide il Pd
Renziani e minoranza danno letture opposte del sondaggio che vede M5S vincente in un eventuale ballottaggio
Guerini: nel 2018 sarà un’altra musica. Speranza: nei dati lo smarrimento della base, tanti non ci capiscono più
di Carmelo Lopapa

“GIi ultimi eventi avranno pesato - dice Lorenzo Guerini -. Ma gli italiani sanno chi scegliere tra Renzi e un grillino”
Per Roberto Speranza c’è “grande inquietudine tra i nostri, il non voto sulle trivelle per loro è incomprensibile”
“Caso Guidi? Al momento del voto deciderà l’andamento di economia e occupazione” dice Luigi Zanda

ROMA. Quei tre punti scarsi (2,8 per l’esattezza), che adesso li separano dai grillini, diventano l’ultimo elemento di frattura in casa Pd. La lettura del sondaggio Demos-Repubblica di ieri - i 5Stelle per la prima volta a ridosso e addirittura vincenti in un eventuale ballottaggio - porta la maggioranza dem a far quadrato attorno a Renzi. Ma per la sinistra interna invece no, diventa argomento per partire all’attacco: «La nostra gente non ci capisce più e rischia di non seguirci».
Sullo sfondo, i contraccolpi del caso Guidi, l’inchiesta, le divergenze sul referendum sulle trivelle di domenica. Dentro il partito del premier nessuno fa mistero delle difficoltà del momento. Mentre i numeri danno linfa ai grillini. «Il 5 giugno si vota per le amministrative, vincendo nelle grandi città li indeboliremo e andremo dritti verso le elezioni politiche» canta già vittoria Luigi Di Maio del direttorio M5S.
Lorenzo Guerini, vicesegretario dem, è convinto che «quando si passerà dal voto “contro” al voto “per”, cambierà di molto la prospettiva. Per essere chiari: quando tra due anni gli italiani dovranno scegliere tra Matteo Renzi e un portavoce di Grillo, allora sapranno chi scegliere». Il numero due del partito non si nasconde le difficoltà. «Sicuramente gli eventi ultimi e la discussione che ne è conseguita possono aver prodotto conseguenze nell’immediato e sui rilevamenti - continua Guerini - ma quando si voterà la valutazione sarà di più ampio respiro sulle proposte in campo e meno emotiva». Del resto, aggiunge il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, «questi sono gli stessi sondaggi che ci mostravano prima delle Europee: per quanto ci riguarda, noi continuiamo a lavorare. Preoccupati? Lo siamo ogni giorno e al contempo occupati e impegnati a fare meglio». Pure il suo collega al Senato, Luigi Zanda, non pensa che questi distacchi minimi saranno confermati poi alle politiche. Primo banco di prova le amministrative di giugno. «Ma il punto politicamente più rilevante, quello che peserà davvero - taglia corto - sarà l’andamento dell’economia e dell’occupazione».
Roberto Speranza, sinistra interna ma dialogante, al contrario vede addensarsi nubi all’orizzonte. «A Renzi l’ho detto in direzione come in privato. Il nostro mondo sta vivendo un momento di grande inquietudine, difficoltà, smarrimento - afferma - . E si chiede: dove va questo Pd? Dove stiamo andando? Sul referendum di domenica molti dei nostri non si spiegano la scelta dell’astensione, come non capiscono il feeling con Verdini. I docenti chiedono conto di alcune novità della riforma della scuola, altri il perché siano state cancellate alcune tasse sui milionari. I sondaggi confermano solo lo smarrimento, anche se restiamo l’unica speranza per il Paese».