Repubblica 11.4.16
Luigi Marroni, Amministratore delegato della Consip
“Prossimo obiettivo la sanità anche una siringa fa risparmiare”
intervista di F. B.
ROMA.
Luigi Marroni, amministratore delegato della Consip, non risponde alla
domanda, diretta, che vuole sapere perché gli amministratori locali non
si rivolgono alla Consip per i loro acquisti: disattenti, disinformati o
più eufemisticamente “furbi”?
«Noi siamo qui per fornire assistenza a
tutte le amministrazioni che vogliono essere accompagnate, anche
tecnicamente, verso un sistema che permetta più trasparenza ed
efficienza. È evidente che modificare le regole sempre seguite sugli
appalti rappresenta un cambiamento forte. Vanno superate resistenze, a
volte legittime, a volte meno, e va modificato un modo di pensare
vecchio: ma questa rivoluzione va a vantaggio dei cittadini. La stiamo
facendo, non solo appellandoci agli obblighi di legge ma anche al
convincimento».
Ingegner Marroni, per ora avete fissato un perimetro
di intervento di 40 miliardi, e ottenete forti risparmi su beni e
servizi. Manca un comparto importante di intervento, la sanità, spesso
al centro di scandali. Quando si parte?
«Siamo appena partiti. Il
primo appalto riguarderà le siringhe, per le quali abbiamo fissato un
prezzo di riferimento. Chi trova prodotti sotto questo benchmark può
comprarle, ma crediamo di aver fatto un buon lavoro, anche perché quelle
che abbiamo scelto sono state testate. Fuori dai denti, abbiamo fatto
le punture…. L’appalto ha un valore di 60 milioni, ma presto crescerà.
Poi faremo gare enormi sulla manutenzione ospedaliera, grazie alle quali
contiamo di ottenere risparmi anche del 40% rispetto alle spese
attuali. Cerchiamo forniture per 2 miliardi. E altri due miliardi
saranno la base d’asta per gli appalti di pulizia. Poi ci occuperemo
anche di Tac e risonanze. Abbiamo già visto che si possono spendere
anche solo 350mila euro per macchine di diagnostica che oggi vengono
acquistate a prezzo molto più alto e che hanno l’approvazione delle
associazioni di radiologia».
Basterà tutto questo a soddisfare la voglia di spending review del governo?
«Noi
lavoriamo in sinergia con il sottosegretario Gutgeld e allarghiamo la
nostra azione a tutto quello che può portare risparmi. Uno dei nuovi
campi di azione che abbiamo individuato, ad esempio, riguarda la rete
fognaria, la manutenzione delle strade, l’asfaltatura. Con nuove regole
di appalto, che tengono conto anche della soddisfazione finale del
cliente, potremo anche regolarizzare il caos delle buche di nelle strade
di Roma. Ma è il modo di concepire le gare che va cambiato».
E come pensate di fare?
«Insegnando
alle amministrazioni a pensare in modo nuovo. Le faccio un esempio,
quello delle fotocopie. In quel settore se si interviene sembra di
toccare la carne viva. Ma ci sono sistemi che evitano sprechi enormi:
una copia full cost con una macchina a noleggio costa 0,16 euro. Ma se
si usa invece il sistema click and save, cioè si noleggia in pratica la
copia che si fa, il costo scende a 0,017 euro».
Con le sole fotocopie però non si risana il bilancio dello Stato.
Cos’altro avete in mente?
«Si
può fare ancora tantissimo. Anche nel settore dei trasporti. Abbiamo
dei progetti per ristrutturare tutto quello pubblico, senza dover
necessariamente acquistare nuovi mezzi. Il cosiddetto revamping permette
ad esempio di allungare la vita media di locomotori e bus persino di 20
anni. Il nostro piano pluriennale è ambizioso: stiamo formando 10mila
persone nelle amministrazioni per pensare e agire in modo nuovo,
nell’interesse della collettività».