La Stampa 9.4.16
Lourdes
Il medico che certifica i miracoli
“La fede è in grado di guarire”
Un vercellese tra i 25 membri della commissione di Lourdes
intervista di Raffaella Lanza
69
guarigioni miracolose. A fronte di 7200 dichiarazioni di guarigioni,
solo 69 casi sono stati infatti dichiarati miracolosi dal 1858 a oggi
«Se
avvengono ancora i miracoli a Lourdes? Certo che sì». Nessuno meglio di
Franco Balzaretti, direttore del Day Surgery dell’Asl di Vercelli, per
anni alla guida del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Andrea,
specialista nella chirurgia d’urgenza, può rispondere a questa domanda.
Unico piemontese su quattro italiani, fa parte dal 2000 del Comitato
Medico Internazionale di Lourdes (Cmil), una sorta di Corte d’Appello
dei miracoli, che conta venticinque membri, provenienti da diverse parti
del mondo. Balzaretti, che è anche vice presidente dei Medici Cattolici
Italiani e abituale frequentatore di Lourdes attraverso i pellegrinaggi
con l’Oftal, quando ha ricevuto la proposta di entrare nel Comitato, ha
risposto subito sì.
«Si entra su proposta e per competenza
disciplinare: ero a Lourdes e avevo partecipato alla presentazione di un
caso di guarigione di una ragazza toscana, guarita da un tumore al
cervello. Dopo quell’episodio mi è stato chiesto di entrare nel Comitato
– spiega Balzaretti -. Si resta in carica praticamente a vita o fino a
impegni sopraggiunti. È su base volontaria: non si ha compenso».
Di
miracoli, o meglio di guarigioni inspiegabili perché il termine
miracolo può essere utilizzato solo dalla Chiesa, Franco Balzaretti se
ne intende. È lui, con i suoi colleghi che stabilisce se la guarigione
avvenuta ai piedi della statua della Vergine Maria, sia frutto oppure no
di un intervento sovrannaturale. «Contrariamente a quanto si crede un
miracolo non è solo un fatto inspiegabile, ma implica anche una
dimensione spirituale. Deve essere un fatto anormale, ma deve esserci
anche il segno, che porta a credere nell’intervento divino – dice
Balzaretti -. Una guarigione, per essere miracolosa, deve avere due
condizioni: deve avvenire secondo modalità straordinarie e in un
contesto di fede».
Franco Balzaretti, medico cattolico, quando
studia una guarigione, non lascia però la fede fuori dalla porta: «Non
si pensi che entri in gioco la suggestione nel giudicare una guarigione.
Di fronte al più piccolo dubbio, la guarigione resta straordinaria ma
non inspiegabile, non viene etichettata come miracolosa. Come Comitato
usiamo la metodologia scientifica, sulle indicazioni del cardinale
Prospero Lambertini, ovvero papa Benedetto XIV , che ha scritto un
vademecum per il riconoscimento dell’inspiegabilità di una guarigione.
Analizziamo le cartelle cliniche: ci basiamo su fatti concreti, analisi
mediche prima e dopo la guarigione. Una metodologia che richiede rigore
scientifico, severità, intransigenza e oggettività assoluta».
Franco
Balzaretti, nei suoi sedici anni di Cmil, ha certificato, nel 2012, il
penultimo miracolo riconosciuto a Lourdes. Non capita a tutti: a fronte
di 7200 dichiarazioni di guarigioni, solo 69 casi sono stati infatti
dichiarati miracolosi dal 1858 a oggi. Il medico vercellese ha seguito
il caso di suor Luigina Traverso, nata a Novi Ligure e consacrata nella
diocesi di Casale Monferrato, che, affetta da una paralisi alla gamba
sinistra, nel luglio 1965, al passaggio dell’ostia consacrata
nell’Eucarestia, ha recuperato la piena mobilità. «Sono stato io a
redigere il dossier conclusivo. Suor Luigina è guarita da una
lombosciatalgia paralizzante negli Anni 60 ma il miracolo è stato
annunciato solo nel 2012. Aveva già subito diversi interventi
chirurgici: i medici le avevano sconsigliato il pellegrinaggio, non
pensavano neppure che potesse arrivare viva a Lourdes. Quando l’ostia
consacrata le è passata vicino, lei che poteva stare solo sdraiata, ha
avvertito la voglia di alzarsi in piedi. Il giorno dopo, senza ausilio,
ha percorso la via Crucis camminando sulle sue gambe».