La Stampa 9.4.16
Cairo alla conquista del Corriere
Obiettivo: maggioranza assoluta
Offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni di Rcs
di Francesco Spini
Colpo
di scena a Rcs. Urbano Cairo ci mette il carico da undici e tenta di
«mangiarsi» il gruppo del Corriere della Sera. Ieri sera ha presentato
un’offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni di Via
Rizzoli che offre in corrispettivo di 0,12 azioni Cairo Communication
per ciascun titolo Rcs. In sostanza consegnerà 8,333 azioni Rcs ogni
titolo Cairo, valorizzando così le azioni Rcs 0,551 euro per azione
(livello abbandonato a inizio marzo), che scende a 0,527 euro se si
tiene conto del pagamento del dividendo di Cairo che, assemblea
permettendo, dovrebbe essere pari a 0,20 euro per azione. Ieri il titolo
ha chiuso a 0,455 euro, in rialzo dell’11,52%.
Con tale mossa
Cairo, azionista di via Rizzoli col 4,616%, vuole creare tra la propria
società e Rcs, si legge nella nota diffusa in serata, «un grande gruppo
editoriale multimediale» e «rafforzare il profilo economico-finanziario
di Rcs, accelerandone il processo di ristrutturazione e rilancio»,
risulta comunque condizionata ad adesioni che permettano all’offerente
di avere azioni pari ad almeno il 50% più una azione ordinaria. Un’altra
condizione è legata direttamente alle banche che devono impegnarsi a
«rinunciare incondizionatamente a qualsivoglia facoltà di richiedere il
rimborso anticipato del debito» per il cambio di controllo della
società. E, cosa ancora più impegnativa, non dovranno chiedere o esigere
«il rimborso di alcun importo dovuto da Rcs in linea di capitale ai
sensi dei finanziamenti» fino a quando non sarà approvato il bilancio
del 2017. Questo ad eccezione del «rimborso anticipato parziale»
eseguito con l’incasso per la vendita di Rcs Libri. In linea di massima,
l’idea di Cairo non è quella di togliere il gruppo dalla Borsa.
Rispetto
alla chiusura del 7 aprile il premio è del 26,8% senza dividendo, che
diventa del 32,6% se non si considera lo stacco della cedola. Rispetto
al prezzo medio in Borsa degli ultimi tre mesi (0,549), il premio
riconosciuto si abbassa allo 0,5%, che a valle del pagamento del
dividendo diventa uno sconto del 3,9%. La maggior parte degli azionisti
ha il titolo a carichi ben superiori: fino a gennaio 2013 il titolo era
sopra i 4 euro. Dunque per molti significherebbe cristallizzare una
dolorosa perdita. Già nella serata di ieri i contatti tra i soci (alcuni
all’oscura della manovra di Cairo) sono stati febbrili. Il primo
azionista, per il momento, è ancora, per poco, Fca col 16,734%. Ma
all’assemblea degli azionisti in programma venerdì prossimo ad Amsterdam
verrà stabilita la distribuzione di tali titoli ai soci - Exor avrà il
5%, che ha già dichiarato di voler cedere in maniera frazionata - che
decideranno il da farsi. Ma di fronte a una scelta ci sono anche due
banche-socie storiche quali Mediobanca (9,93%) e Intesa Sanpaolo
(4,176%). Proprio la sua banca d’affari Banca Imi è tra i consulenti
dell’operazione, tra cui c’è anche Equita Sim. Sul fronte legale,
invece, Cairo si avvale dello studio Bonelli Erede, storico
rappresentante di un altro socio di peso di Rcs come Diego Della Valle
(7,32%).
Sul fronte interno, per l’operazione Cairo Communication
il 12 maggio terrà l’assemblea straordinaria per l’aumento di capitale
da massime 62,6 milioni di azioni Cairo a servizio dell’operazione che
segna la prima reazione alla fine dell’equilibrio azionario che negli
ultimi anni ha retto l’ex salotto buono dell’editoria.