Corriere 9.4.16
Cairo lancia l’offerta per Rcs
di Paola Pica
Urbano
Cairo, già azionista di Rcs, lancia un’offerta pubblica di scambio
sulla totalità delle azioni del gruppo che pubblica il Corriere della
Sera . La proposta aperta a tutti i soci Rcs che, a sua volta, apre il
capitale della società di carta stampata e tv, in primis La7, prevede lo
scambio di azioni tra i gruppi senza esborso di denaro. L’offerta è di
0,12 titoli Cairo Communications per ogni azione Rcs MediaGroup.
Quest’ultima, spiega il gruppo Cairo, viene così valutata 0,551 euro per
azione. Il titolo Rcs ha chiuso ieri a 0,455 euro. L’offerta, spiega
Cairo, prefigura «un piano di imprenditoria editoriale».
MILANO
L’editore Urbano Cairo, già azionista di Rcs Mediagroup, si fa avanti
con un’offerta pubblica di scambio sulla totalità delle azioni del
gruppo che pubblica il «Corriere della Sera» con l’obiettivo di creare
«una grande realtà multimediale dotata di una leadership stabile e
indipendente, valorizzare i marchi storici, rafforzare il profilo
economico finanziario della Rizzoli accelerandone la ristrutturazione e
il rilancio».
La proposta aperta a tutti i soci Rcs che, a sua
volta, apre il capitale della società di carta stampata e tv, in primis
La7, prevede lo scambio di azioni senza esborso di denaro e l’offerta è
di 0,12 titoli Cairo Communication per ciascuna Rcs MediaGroup. Questa
ultima, si legge in una nota, viene così valutata 0,551 euro per azione
(280 milioni in tutto contro una capitalizzazione di 220) dalla chiusura
di 0,455 euro di ieri in Piazza Affari.
L’offerta non concordata
preventivamente con gli altri azionisti di Rcs è condizionata al
raggiungimento del 50% più una azione ordinaria e prevede tutta una
serie di impegni delle banche creditrici. Da ieri sera alle 21, ora in
cui è stata annunciata l’offerta di scambio (Ops), è scattata per gli
azionisti la cosiddetta passivity rule , la regola che vieta agli
amministratori di promuovere azioni straordinarie. L’operazione avviene a
poche settimane dall’annuncio da parte di Fca di un accordo per
l’ingresso nell’azionario de L’Espresso e la progressiva uscita dalla
stessa Rcs.
«Considero Rcs una grande società italiana con una
presenza internazionale», ha affermato Cairo. Per l’imprenditore nato 58
anni fa in provincia di Alessandria «si può fare un ottimo lavoro, in
prospettiva anche in sinergia con la stessa Cairo Communication». Rcs e
Cairo resteranno società distinte sotto il controllo di un’unica
holding. L’offerta non è finalizzata alla revoca dei titoli Rcs dalla
Borsa italiana. Le credenziali, ha detto ancora Cairo, stanno tutte nel
lavoro degli ultimi vent’anni, «l’esperienza che ho maturato come
editore di periodici e di tv e come risanatore». Il caso di
ristrutturazione più noto è quello di La7 acquisita nel 2013 con perdite
di circa 100 milioni all’anno, mentre la raccolta pubblicitaria è stata
la sua prima iniziativa imprenditoriale. «Credo molto in questa
operazione. In Rcs ci sono testate molto importanti — ha detto ancora
Cairo — con un forte potenziale inespresso e un patrimonio di competenze
giornalistiche notevolissimo».
Ma qual è il progetto? In una nota
si legge che «il management di Cairo si attende di realizzare
significative efficienze nella gestione dei costi operativi, anche
attraverso una semplificazione della struttura societaria, organizzativa
e dei processi aziendali», ricondurre le attività «alla propria
profittabilità caratteristica, liberando le risorse necessarie per
riequilibrare la situazione finanziaria e realizzare gli investimenti
necessari al consolidamento strategico».
Il progetto industriale è
articolato «in un incisivo piano di rilancio, nella massimizzazione
della potenzialità dei prodotti editoriali anche tramite lo sviluppo di
prodotti digitali e nel rafforzamento dell’offerta nelle attività non
editoriali altamente distintive, come ad esempio gli eventi sportivi».
Secondo
le condizioni di efficacia previste, le banche finanziatrici si
dovranno impegnare a rinunciare alla facoltà di chiedere il rimborso
anticipato del debito in ragione del cambio di controllo. Non dovrà poi
essere chiesto fino a fine 2017 a Rcs alcun rimborso in linea capitale,
salvo il rimborso anticipato parziale con l’incasso dalla cessione di
Rcs Libri. Tra le condizioni indicate per il buon esito dell’Ops, le
banche non si potranno avvalere del recesso dei finanziamenti e non
potranno chiedere procedure concorsuali per Rcs e dovranno mantenere le
linee di finanziamento in essere. Il calendario prevede 20 giorni per la
pubblicazione del prospetto informativo con il quale la società dovrà
dettagliare i termini dell’operazione, più altri 30 giorni a
disposizione della Consob per l’approvazione. Cairo, assistito da Equita
e Banca Imi come advisor finanziari e da BonelliErede come consulente
legale, ha convocato l’assemblea straordinaria chiamata decidere
sull’aumento di capitale il prossimo 12 maggio.
Paola Pica