sabato 9 aprile 2016

La Stampa 9.4.16
La sindaca grillina
“Delrio getta solo fango. Votai contro quei piani”
Di Pietro: “Io sponsor di Cozzo? Falso Vogliono scipparci l’Autorità portuale”
intervista di Guido Ruotolo

«Scandalizzata? Sì. Questa è l’ennesima storia di un comitato d’affari. Se il ministro Delrio pensa di trascinarmi nel fango sbaglia di grosso. Io al tavolo del Comitato portuale di Augusta ho sempre votato contro o mi sono astenuta sulle proroghe di concessioni o sui nuovi piani regolatori portuali. Hanno tentato di farmi approvare la cementificazione di una vecchia salina per costruire un nuovo pontile. Mi sono opposta».
Sindaco Cettina Di Pietro, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sostiene che fu lei a sponsorizzare la proroga del commissario straordinario dell’Autorità portuale di Augusta, Alberto Cozzo.
«Ricorda male. Il ministro si presta ad alimentare la macchina del fango contro noi Cinque Stelle. Siamo in campagna elettorale. Ma dietro questo fango c’è anche il tentativo di scippare ad Augusta la sede dell’Autorità del sistema portuale, per fare un favore al sindaco Pd di Catania, Enzo Bianco».
Lei è sindaca dal giugno scorso, eletta con il 75% dei voti. Chi ha sponsorizzato la conferma di Cozzo all’Autorità portuale?
«Io no. Il ministro delle Infrastrutture venne ad Augusta, nel giugno scorso, un paio di giorni dopo il mio insediamento. Ad ottobre ottenni un incontro a Roma con Delrio per discutere il nuovo assetto dell’Autorità di sistema portuale. E a quell’incontro non ero da sola. Mai ho parlato di Cozzo. E poi Delrio dice che non lo stimava, ma nello stesso tempo lo ha prorogato. Vai a capire il perché».
Lei conosce Gianluca Gemelli, il faccendiere di Augusta compagno dell’ex ministra Guidi?
«Siamo quasi coetanei, ma devo dire che non l’ho mai incontrato. So che era il leader dei giovani industriali, che l’ex moglie era figlia di un ufficiale della Marina. E adesso leggo dalle cronache giudiziarie quello che avrebbe fatto».
A leggere i giornali, appunto, viene fuori che il porto di Augusta era un oggetto del desiderio di un gruppo di imprenditori, faccendieri, affaristi, militari.
«Siamo abituati agli scandali. Purtroppo non ne sono sconvolta né come cittadina né da sindaco. Sono stata eletta dopo due anni di commissariamento perché il Comune era stato sciolto per mafia».
Il porto d’Augusta risponde oggi a diverse vocazioni: porto commerciale, militare, banchina per lo sbarco dei migranti, porto petrolifero.
«Leggo che fu l’ammiraglio De Giorgi, coinvolto nell’inchiesta di Potenza, a creare Mare Nostrum, a scegliere Augusta come uno dei porti principali per lo sbarco degli immigrati. Addirittura abbiamo scongiurato il tentativo di far aprire qui un hotspot, un centro di identificazione. Non ho centri di prima accoglienza e non so come posso occuparmi di centinaia di minori che mi vengono assegnati».
Nove mesi sulla poltrona da sindaco. Si è mai accorta che qualcosa non funzionava per il verso giusto, al Porto?
«Le ho già detto delle prese di posizione nette su iniziative speculative o sbagliate. Posso dire che sono d’accordo con il ministro Delrio quando dice che il futuro dei porti dipende dalle scelte di alta professionalità dei manager portuali. Fino ad oggi sono prevalse altre logiche».