La Stampa 8.4.16
L’Austria: in arrivo 300 mila migranti
Brennero, la Baviera in soccorso di Vienna: “Se l’Italia non li ferma, il valico resterà chiuso”
di Alessandro Alviani
«L’Italia
non può contare che il Brennero resterà aperto se si dovesse giungere a
flussi migratori incontrollati». Non lascia spazio a fraintendimenti il
ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl-Leitner, alla vigilia
del suo incontro di oggi a Roma con Angelino Alfano. Una visita che,
nell’ottica di Vienna, ha soprattutto un obiettivo: «Come già avvenuto
con i Paesi della rotta balcanica occidentale, cioè Slovenia, Croazia e
Macedonia, vogliamo informare anche l’Italia delle misure che prenderemo
se, in seguito alla chiusura della rotta balcanica, dovessero esserci
flussi migratori incontrollati dall’Italia verso l’Austria», ha spiegato
Mikl-Leitner all’agenzia Apa.
Di «flussi incontrollati», al
momento, non c’è traccia: a marzo, ad esempio, alla frontiera
tedesco-austriaca si sono contati in media 140 rifugiati al giorno,
mentre lo scorso autunno gli ingressi in Germania erano stati ogni
giorno fino a 10.000.
Mikl-Leitner cita però previsioni secondo le
quali il numero dei migranti che raggiungono l’Italia attraverso il
Mediterraneo potrebbe raddoppiare, passando dai 150.000 dell’anno scorso
a 300.000. Lungo la rotta mediterranea non arriva quasi nessun siriano,
bensì soprattutto persone dal Nord Africa, per le quali non ci sono
motivi per la concessione dell’asilo, ricorda. A darle man forte è il
suo collega agli Esteri, Sebastian Kurz, che si dice sì convinto che i
controlli al Brennero possano essere ancora evitati se l’Europa
introdurrà veri controlli alle frontiere esterne, ma avverte: «L’Italia
deve comprendere che il lasciapassare dei migranti non risolve i
problemi, ma li aumenta».
A schierarsi con l’Austria è la Baviera:
dopo che il ministro tedesco degli Interni, Thomas de Maizière, aveva
avvertito Roma a non dare per scontato che il Brennero resterà sempre
aperto, il suo omologo bavarese, Joachim Hermann, si è spinto oltre:
«Sono contento che l’Austria voglia controllare le sue frontiere e abbia
intenzione di effettuare controlli al Brennero se l’Italia non è in
grado di garantire la protezione dei suoi confini esterni», ha detto
Hermann. «Se Vienna lo desidera - ha aggiunto - siamo disposti
all’occorrenza a supportare le forze di sicurezza austriache durante i
controlli al Brennero, l’ho già proposto a Mikl-Leitner». Un’offerta, ha
continuato il ministro degli Interni bavarese sulla Bayerischer
Rundfunk, avanzata d’intesa con Horst Seehofer, governatore bavarese e
leader di quella Csu che a Berlino siede al governo insieme alla gemella
Cdu e alla Spd. Sulla questione dei rifugiati Seehofer è una spina nel
fianco di Angela Merkel e difende spesso posizioni divergenti rispetto a
quelle della cancelliera.
Già nei giorni scorsi Vienna aveva
annunciato «controlli restrittivi» sia al Brennero che lungo la
frontiera orientale. Secondo il Kurier, Vienna vorrebbe addirittura
costruire entro fine maggio una recinzione di trenta chilometri al
confine con l’Ungheria. La chiusura di diverse frontiere in Europa,
avverte intanto la Bundespolizei in un documento riservato citato dalla
Welt, favorisce gli affari dei trafficanti di esseri umani.