La Stampa 6.4.16
Il premier e l’ombra del secondo round dell’inchiesta
di Marcello Sorgi
La
partita tra Renzi e i magistrati di Potenza continua. L’interrogatorio
della Boschi, lunedì a Palazzo Chigi, ha chiuso solo il primo round, ed è
la stessa ministra per i rapporti con il Parlamento a dichiararsi
disponibile, se necessario, ad ulteriori chiarimenti. Il premier ha
provato ieri a correggere l’impressione, legata al suo intervento in
direzione Pd, di uno scontro frontale con la Procura di Potenza, ma i
timori per gli sviluppi del caso non sono finiti. È stata proprio la
brevità dell’incontro tra Boschi e la delegazione della Procura di
Potenza a lasciare la sensazione di un lavoro di investigazione solo
agli inizi. Ai magistrati in sostanza interessava accertare che la
ministra fosse al corrente del contenuto del famigerato emendamento
pro-Total della Guidi e chiarire i rapporti, in questa circostanza, tra
le due colleghe di governo.
La seconda parte del lavoro comincerà
con l’interrogatorio della stessa Guidi, previsto per domani a Potenza.
Il rischio che i collaboratori dell’ex-ministra non si nascondono è che
possa entrare nella stanza del procuratore come persona informata dei
fatti e uscirne come imputata a tutti gli effetti, se sarà dimostrato,
come emerge da alcune intercettazioni, che era al corrente
dell’interesse del suo compagno nell’emendamento e della possibilità che
fosse legato a suoi futuri impegni professionali e a guadagni poi
verificatisi. Dimostrare il contrario, cioè la sua estraneità alle
manovre lobbistiche di Gemelli, nelle quali la magistratura ha ravvisato
gli estremi del reato di traffico illecito di influenze, per
l’ex-ministra non sarà così facile, dato il legame sentimentale con
l’imputato («a tutti gli effetti mio marito», lo ha definito) e una
telefonata in particolare, nella quale la Guidi sembra fare esplicito
riferimento allo sblocco di una questione che stava a cuore ai clienti
del compagno.
Forse anche per questo ieri da parte dei
collaboratori dell’ex-ministra è stata costruita una campagna mirata a
descrivere la coppia Guidi-Gemelli come da tempo in crisi, ed è stata
diffusa un’intercettazione in cui lei avrebbe detto a lui «mi hai
usato», come se si fosse accorta in ritardo delle implicazioni del suo
comportamento. Occorrerà vedere se i magistrati si accontenteranno di
questa versione o vorranno andare più a fondo, notificando alla Guidi un
avviso di garanzia e mettendola sullo stesso piano processuale del
compagno. Un’eventualità, questa, che potrebbe mettere di nuovo nel
mirino la Boschi, rendendo necessari quegli ulteriori chiarimenti a cui
ha accennato ieri sera a Porta a Porta.