La Stampa 4.4.16
La Boschi sui poteri forti scatena una rivolta di tutte le opposizioni
Dalla sinistra Pd Gotor accusa: sindrome da fortino assediato
di Francesca Schianchi
Da
destra, c’è chi come Salvini considera il governo Renzi quello «più
amico dei banchieri, dei finanzieri, dei petrolieri, della Merkel e dei
magistrati»: altro che averci contro i poteri forti. Dal M5S, Roberto
Fico dice di sentire «il rumore delle unghie di Renzi sugli specchi,
rumore acuto di chi sta arrivando al capolinea». La reazione dei vertici
del governo all’inchiesta della Procura di Potenza che ha portato alle
dimissioni della ministra Guidi - l’intervista di ieri della Boschi a
«La Stampa», dove sostiene che i poteri forti sono contro l’esecutivo, e
il colloquio di Renzi a «In mezz’ora» in cui si è assunto tutta la
paternità dell’emendamento galeotto – scatena nuove critiche nelle
opposizioni. Ma non convince granché nemmeno la minoranza del Pd: «Vedo
una sindrome da fortino assediato a cui stanno rispondendo in modo
sgrammaticato, senza umiltà», valuta il senatore bersaniano Miguel
Gotor.
A tre giorni dalle dimissioni della Guidi da ministro dello
Sviluppo, l’affaire è tutt’altro che chiuso, con le opposizioni pronte
alla mozione di sfiducia al governo («i numeri ci sono», per farla
passare, calcola il grillino Luigi Di Maio) e la promessa di querela al
M5S ribadita in tv da Renzi («una nota d’orgoglio nel mio curriculum»,
la definisce il giovane vicepresidente della Camera). E non bastano a
spegnere le polemiche le repliche di Boschi e Renzi, dall’«orgoglio per
Tempa Rossa» (il premier «non s’illuda di cavarsela facendo l’arrogante –
intima il forzista Gasparri – dovrà rispondere in Parlamento delle sue
scelte») ai «poteri forti» a cui questo governo farebbe «paura», teoria
non ribadita da Renzi. «Hanno occupato tutto, lottizzato tutto e osano
lamentarsi?», chiede il deputato del gruppo di Fitto Daniele Capezzone,
mentre dall’altra parte dell’emiciclo interviene l’ex Pd oggi in
Sinistra italiana, Alfredo D’Attorre, per dire che «proprio mentre Renzi
inneggia a Marchionne, la ministra Boschi spiega che i poteri forti
sono contro il governo, senza pudore».
Critiche che arrivano dalle
opposizioni, cioè da chi, come dice il presidente del consiglio fa
«legittimamente una battaglia politica contro di noi» (ma, aggiunge,
«non definirei Grillo e Berlusconi poteri forti»), ma che covano anche
in seno alla sua stessa minoranza. Silente, ieri, dinanzi alle difese
del governo, forse avrà occasione di parlarne oggi in Direzione
nazionale. Spiegando, come fa il bersaniano Nico Stumpo, che «non si può
andare avanti a colpi di slogan: “i poteri forti”, “non ci mandano a
casa”, o frasi come “l’emendamento l’ho voluto io”, come a sottintendere
“quindi non se ne discuta più”… Serve un po’ più di onestà
intellettuale. E, sul caso Guidi, il tema è chiedersi se il Pd ha un
impianto di politica industriale per questo Paese». Non solo, il collega
Gotor sottolinea anche un altro aspetto: «Mi sembra un errore insistere
con una carica per Carrai. Uno sbaglio, proprio in questi giorni,
trasmettere l’idea “mi fido solo della purezza del Giglio magico”,
sintomo o di poca lucidità, o di arroganza». Scelte che, sospira Gotor,
«se le avesse fatte Berlusconi…».