La Stampa 30.4.16
L’identikit degli 007 nominati dal governo
Franco
Gabrielli è il nuovo capo della Polizia, Alessandro Pansa guiderà il
Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, mentre Parente
va all’Aisi e Toschi è il nuovo comandante generale della Guardia di
Finanza.
Esce dalla Marina l’ammiraglio De Giorgi, indagato a Potenza
di Amedeo La Mattina
«Abbiamo
scelto un metodo e fatto le nomine tutte insieme. E inoltre abbiamo
scelto di farle solo per due anni perché siamo persone serie e nel 2018
si voterà per eleggere un nuovo governo». Nell’annunciare un corposo
pacchetto di nomine al vertice della sicurezza, della polizia e
dell’intelligence, Matteo Renzi ha voluto sottolineare il metodo che ha
guidato le scelte del Consiglio dei ministri. Nomi tutti nuovi. Infatti
non c’è una sola solo proroga. Un cambio di passo, un metodo di lavoro
che ha rivendicato con «orgoglio» perché si basa su «criterio di
trasparenza totale: si tratta di nomine totalmente istituzionali». E che
scadranno al termine della legislatura. «Non ci sono cordate», ha detto
il premier, che nella conferenza stampa ieri sera aveva accanto il
ministro Padoan. Dunque non si tratta di nomi di «amici», ma di «uomini
di esperienza, di alto livello».
Su un altro piano vanno viste
invece le nomine di chi entra a far parte dello staff del presidente del
Consiglio. Persone di fiducia personale, amici, come Marco Carrai che
arriverà a Palazzo Chigi come consulente per la Cyber sicurezza già la
prossima settimana. Un nome che ha sollevato molte polemiche politiche
(«pretestuose» le ha definito il premier). Ma Renzi non ha fatto un
passo indietro, spiegando la differenza tra nomine istituzionali e
nomine di staff: sono collaboratori del premier in carica e lasciano il
loro incarico quando il premier se ne va. «Carrai è mio amico come tante
persone che lavorano nel mio staff. Ho chiesto a Marco Carrai di darmi
una mano nel settore dei big data. Spero non abbia cambiato idea. Io no,
vorrei che venisse a lavorare con noi. Il modo in cui è stato
raccontato, dimostra tanta fantasia». Quelle «istituzionali» sono invece
nomine di peso, che hanno riscosso apprezzamento anche da parte
dell’opposizione che è stata informata preventivamente dal
sottosegretario con delegata ai servizi Marco Minniti.
A guidare
il Dis (organismo di coordinamento dei due servizi segreti, interno ed
esterno) sarà Alessandro Pansa, che sostituirà l’ambasciatore Giampiero
Massolo (per lui si parla di un incarico in Fincantieri). Al posto di
Pansa, che finora ha ricoperto il ruolo di capo della Polizia, andrà il
prefetto di Roma Franco Gabrielli. Chi ricoprirà il delicato compito che
lascia Gabrielli? Ci sono alcune indiscrezioni: si parla dell’attuale
commissario del Campidoglio Francesco Paolo Tronca. Anche se circolano i
nomi anche del capo dell’ufficio legislativo del Viminale, Bruno
Frattasi, e del capo di gabinetto del ministro Angelino Alfano, Luciana
Lamorgese.
Al servizio segreto civile (Aisi, ex Sisde) il cambio
avviene tutto all’interno dell’Arma: così l’attuale comandante, il
generale Arturo Esposito, sarà sostituito dal suo vice Mario Parente.
Nomina importante quella al vertice della Guardia di finanza: al posto
del generale Saverio Capolupo va il numero due della Guardia di finanza
Giorgio Toschi, che ha trascorso parte della sua carriera in Toscana. Il
nuovo capo maggiore della Marina Militare sarà l’ammiraglio Valter
Girardelli, attuale capo di gabinetto del ministro della Difesa. Esce di
scena l’ammiraglio De Giorgi, in scadenza di mandato e finito
nell’inchiesta di Potenza sul petrolio. Su questa vicenda Renzi ha
voluto fare una precisazione, dopo aver ringraziato De Giorgi per la sua
«straordinaria carriera»: «Nessun tipo di polemica può togliergli
qualcosa».
A Palazzo Chigi il premier avrà un nuovo consigliere
militare. È il generale dell’Esercito Carmine Masiello. «Una nomina a
cui tenevo molto - ha detto - perchè si tratta una persona che ha molte
esperienze internazionali ed è uno stretto collaboratore del capo di
Stato maggiore della Difesa».