La Stampa 28.4.16
In Turchia è scontro sulla laicità
Il Paese rischia una deriva islamica?
di Marta Ottaviani
Caos
politico in Turchia: al centro della polemica sono finite le parole
dello speaker del Parlamento, Ismail Kahraman, secondo il quale il
concetto di laicità sarebbe da eliminare nella nuova Costituzione, sulla
quale l’assemblea lavora da anni. Il primo a lanciarsi contro questa
ipotesi è stato il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan.
«Ismail Kahraman - ha spiegato il Capo dello Stato - ha espresso una sua
opinione personale», aggiungendo che un atteggiamento laico consiste
nell’uguale distanza da tutte le confessioni religiose. I maggiori
esponenti dell’Akp, il partito islamico-moderato che guida il Paese dal
2002 e di cui lo speaker fa parte, hanno preso le distanze, ma questo
non è bastato ad attutire la polemica. Due giorni fa nella capitale
Ankara e a Smirne alcune decine di persone che manifestavano a favore
della laicità dello Stato sono state disperse a suon di gas lacrimogeni
dalla polizia.
L’opposizione laica è insorta. Il Chp, il Partito
repubblicano del Popolo, ha accusato l’Akp di islamizzazione della
politica, i nazionalisti del Mhp hanno dichiarato che lo speaker
dovrebbe correggere il suo errore. Figen Yuksekdag, co-presidente del
Partito curdo, ha detto senza mezzi termini che le parole di Kahraman
rivelano i reali scopi del governo. La sua opinione è condivisa dalla
stampa di opposizione. Secondo l’analista di «Hurriyet» Ayse Arman,
Kahraman sarebbe stato mandato avanti dal suo partito, in particolare
dal presidente Erdogan, per testare la reazione del Paese a una simile
ipotesi. Quando era ancora premier, il capo di Stato aveva dichiarato
più di una volta che il concetto di laicità andava rivisto. Si trattava
di dichiarazioni fatte quando i militari erano ancora influenti. L’Akp,
che attualmente detiene 317 seggi, da anni sta tentando di cambiare la
Costituzione in senso presidenzialista, ma per sottoporre la bozza a
referendum ha bisogno di almeno altri 14 voti dall’opposizione.
Nonostante il premier, Ahmet Davutoglu, abbia promesso più volte una
Costituzione in linea con i principi europei e che dia più democrazia,
la minoranza teme che la nuova legge madre serva solo a sancire
l’involuzione autoritaria del Paese. La paura tra i turchi (ieri scossi
dall’ennesimo attacco suicida che ha provocato un morto e 7 feriti a
Bursa) è che si aggiunga anche quella religiosa.