giovedì 28 aprile 2016

La Stampa 28.4.16
Pronta la barriera al Brennero
Dietro la mossa l’esito del voto austriaco
di Marcello Sorgi

Sono reali e politici insieme i timori di Matteo Renzi di fronte alle decisioni dell’Austria, che seguono di pochi giorni la vittoria del populista Hofer al primo turno delle elezioni presidenziali. Reali, perché il capo della polizia tirolese, malgrado le reazioni non solo italiane ai piani annunciati per il Brennero, ha confermato la chiusura del confine con dettagli - una rete distesa a bloccare il passaggio, controlli di polizia rafforzati, rallentamento del traffico automobilistico e richiesta all’Italia di poter effettuare controlli anche prima della dogana - che Renzi ha giudicato contrari agli accordi di Schengen, senza che per questo si levasse una voce da Bruxelles. E politici perché, pur mettendo in conto che il governo austriaco battuto al primo turno elettorale si stia muovendo per evitare una completa disfatta al ballottaggio e stia per questo adottando provvedimenti più duri del necessario a puro scopo di propaganda, sarà difficile, anche nel caso in cui Hofer dovesse uscire sconfitto di qui a venti giorni, che l’Austria possa rimangiarsi, sia le decisioni già messe in pratica al Brennero, sia la legge approvata in fretta e furia in Parlamento ieri, che prevede addirittura lo stato d’emergenza se l’allarme immigrati dovesse manifestarsi in termini imprevisti.
Il quadro politico che s’è affermato a sorpresa venerdì a Vienna è infatti senza precedenti. A parte la difficoltà di fermare la corsa di Hofer e del suo partito xenofobo, la scelta che gli elettori si troveranno di fronte al secondo turno non sarà tra forze di governo e opposizione antisistema, com’è già accaduto, ad esempio, in Francia (con Chirac contro Le Pen), ma tra due diversi tipi di estremismi radicali. E anche se alla fine i due partiti di governo, socialdemocratici e popolari, dovessero decidere di appoggiare i Verdi per contrastare Hofer, la stabilità della tranquilla Austria sarà comunque rimessa in discussione e le tensioni per il temuto eccessivo flusso di migranti saranno destinate a influire ancora per molto tempo sulla politica austriaca. Con conseguenze destabilizzanti anche per l’Italia, a meno di un serio intervento delle autorità europee, di cui finora non si vede l’ombra.