martedì 26 aprile 2016

La Stampa 26.4.16
De Magistris sfida Renzi e pensa all’asse con Emiliano
di Amedeo La Mattina

«Masaniello è cresciuto/Masaniello è turnato», cantava Pino Daniele e oggi a interpretarlo vorrebbe essere Luigi de Magistris. Il sindaco uscente si candida a ritornare a Palazzo Marino a capo di liste civiche e di sinistra con una forte connotazione antagonista e anti-Renzi. Sta cercando di cementare un asse politico con il governatore pugliese Michele Emiliano, anche lui in rotta di collisione con il premier. Renzi li ha accusati di essere gli unici due amministratori che non hanno presentato il Master Plan per rilanciare il Mezzogiorno. Master Plan che invece il governatore campano De Luca ha siglato con il premier in pompa magna in Prefettura. De Magistris l’ha definito «una truffa». «Mi sono sentito con Emiliano, lui è del Pd e io sto politicamente da un’altra parte, ma abbiamo convenuto insieme che il Patto sia una truffa perché si mettono soldi già stanziati e si tolgono anzi 3 miliardi al Sud».
Gli ha risposto a brutto muso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, in pole position per diventare ministro dello Sviluppo economico al posto della Guidi. «Non si permetta di parlare di truffa. Il Patto per la Campania prevede interventi concreti per 9,5 miliardi. A lui lasciamo le chiacchiere e la propaganda».
Del resto il sindaco-Masaniello è in campagna elettorale e il suo avversario più combattivo è Valeria Valente, la candidata di Renzi che ieri è stata allontanata dal corteo per il 25 aprile da un gruppo dei centri sociali. E De Magistris non ha avuto una parola di solidarietà. Anzi ha detto di comprendere i motivi di chi contesta Renzi e la Valente. «Visto ciò che rappresentano, la contestazione ci può stare. Renzi a Napoli si è fatto proteggere da 500 poliziotti. La Valente era alla manifestazione per ricordare il 25 aprile ma lei rispetto alla Liberazione è su altro pianeta. Noi stiamo provando a liberare la città da un certo modo di fare politica, mentre loro voglio obbedienza a una oligarchia che fa riferimento a Renzi, che ha usato la Prefettura, istituzione dello Stato, per fare campagna elettorale». De Magistris annuncia che scriverà al capo dello Stato per denunciare «una certa strategia raffinata» di certe istituzioni che «appartengano alla catena del ministero dell’Interno». .
È successo che dopo la sigla del Patto per la Campania, Valente ha accompagnato una delegazione del rione Sanità all’incontro con il premier in Prefettura. «Nulla avrebbe vietato al sindaco - spiega Valente - di farsi promotore dell’incontro, ma la sua è un’ostilità preconcetta verso il governo. De Magistris sta isolando Napoli, cavalca la rabbia e non risponde delle sue incapacità come quella di non avere speso i soldi per il centro storico». Al di là del merito, De Magistris sta cercando di tirare dentro Emiliano nel suo progetto. Lo dice apertamente. «Napoli fa paura perchè sta diventando un soggetto politico autonomo in grado di essere il cuore di un movimento di liberazione nazionale».