giovedì 21 aprile 2016

La Stampa 21.4.16
Della Valle su Rcs: “Cairo?
Non vendo, anzi compro”
di Francesco Spini

Diego Della Valle rompe il silenzio su Rcs, giudica «non congrua» l’offerta pubblica di scambio lanciata da Urbano Cairo ma la cosa non sembra importargli un granché, visto che con l’occasione rilancia il suo impegno nella casa editrice di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport: «Non siamo venditori», assicura guardando al 7,32% del capitale che fa capo a lui, «semmai compratori».
Nel corso dell’assemblea di Tod’s, a Sant’Elpidio a Mare, nelle Marche, l’imprenditore dice che «Cairo è un amico, ha fatto bene a provarci, è il suo mestiere, quindi non la considero un’operazione ostile». Sulla riuscita dell’operazione nutre qualche dubbio. Questione di conquibus: «Mi pare di aver capito che il valore dell’operazione non sia congruo», nota. Questo però, sottolinea Della Valle, «a me non interessa perché le azioni non le devo vendere». Anzi, «le azioni probabilmente le dovrò comprare». In ogni caso «ritroverete sempre noi azionisti di Rcs su qualsiasi tipo di programma o progetto purché ci sia l’intento di avere una casa editrice libera e che finalmente produca dei risultati economici. Di fronte ad una prospettiva come questa siamo prontissimi anche a crescere per tutto quello che serve».
Insomma, Della Valle non appare intenzionato ad aderire all’offerta di Cairo ma non chiude nemmeno la porta all’editore torinese de La7, intenzionato a portare una cura di efficienza nel gruppo di via Rizzoli. Cairo (che offre 0,12 titoli della sua Cairo Communication per ciascun titolo di via Rizzoli) ha legato l’operazione al raggiungimento del 50% più un’azione del gruppo. Ma, se trovasse una sponda, un alleato (Della Valle?), potrebbe togliere tale condizione. Si vedrà. Della Valle però dice che a lui «interessa veder lavorare questo cda che è stato eletto da tutti noi, e sottolineo tutti». Il piano messo a punto dall’ad Laura Cioli «sembra un buon piano, realizzabile».
Di certo mr Tod’s non vede «un problema di due blocchi», riferendosi a chi affianca Cairo (come Intesa Sanpaolo) e chi nutre dei dubbi sull’operazione (come Mediobanca). «Per quanto mi riguarda non sto con nessun blocco». Le posizioni sono variegate e in buona parte dipendono da quelle che saranno le prossime mosse di Cairo. Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli, per esempio, giudica l’editore de La7 «un buon imprenditore che ha fatto molto bene il suo mestiere». Detto ciò, «il prezzo e la struttura dell’operazione - spiega Tronchetti in un colloquio con Radiocor - si possono e si debbono migliorare: sta agli offerenti decidere». Sul punto Cairo non sembra avere fretta: per offrire di più c’è sempre tempo. Nel frattempo Rcs prosegue i colloqui con le banche sulla ristrutturazione del debito. Dialoghi che «non si sono mai interrotti», dice il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro: «È importante che Rcs sia rimessa in condizione di funzionare correttamente».