sabato 16 aprile 2016

La Stampa 16.4.16
Dilma a un passo dall’impeachment
di Emiliano Guanella

Dilma Rousseff doveva parlare nella notte ai brasiliani, ma all’ultimo istante ha preferito annullare la trasmissione del video messaggio che aveva registrato in mattinata. Lo trasmetteranno, forse, solo oggi sui social media.
La presidente resta comunque determinata a convincere i brasiliani che contro di lei è in atto un golpe. E per scongiurare l’impeachment deve convincere i deputati.
Secondo gli ultimi calcoli l’opposizione avrebbe superato il quorum di 342 voti, due terzi del totale. La votazione inizia domani nel primo pomeriggio; uno a uno, i 513 deputati si alzeranno dalle loro sedie e andranno al centro dell’aula, con dieci secondi a testa per esprimere il loro Sì o No all’impeachment. Nel prato davanti all’imponente palazzo del Parlamento progettato da Oscar Niemeyer i movimenti pro governo hanno installato una grande tenda «in difesa della democrazia»; è un via vai di contadini «sem terra», sindacalisti, giovani dell’Unione degli studenti. Cinquemila tra poliziotti e vigili del fuoco vigilerà la spianata dei ministeri che è stata divisa da una doppia parete per separare le due opposte fazioni.
Il verdetto finale dovrebbe arrivare alle dieci di sera e sarà seguito in televisione da un intero Paese, quasi fosse una partita della «seleçao». Anche Lula ha lasciato un messaggio ai deputati, diffuso sui social media. «In questi anni abbiamo fatto grandi sforzi perché il Brasile conquisti credibilità davanti al mondo, Tutto può essere distrutto da un’avventura pericolosa di chi ha perso nelle urne e oggi opera nell’ombra. Vi avviso; nessuno riuscirà a governare un Paese da duecento milioni di abitanti senza il mandato del voto popolare». Dopo il voto della Camera c’è ancora quello del Senato, ma lì le opposizione sono in netta maggioranza. Se domani vincerà il Sì, in meno di un mese Dilma potrebbe essere costretta a lasciare la presidenza per affrontare il processo politico, lasciando al vice Michel Temer, oggi all’opposizione, il comando del Brasile.