venerdì 15 aprile 2016

La Stampa 15.4.16
La Franzoni ora chiede l’affidamento ai servizi sociali

Annamaria Franzoni ha chiesto l’affidamento in prova ai servizi sociali: la sua istanza si è discussa ieri mattina davanti al tribunale di Sorveglianza di Bologna, che si è riservato la decisione, attesa tra qualche giorno. La procura generale ha dato però parere negativo alla concessione.
Condannata a sedici anni di carcere per l’omicidio del figlio di tre anni Samuele Lorenzi, ucciso a Cogne il 30 gennaio del 2002, Franzoni è in detenzione domiciliare nella sua casa di Ripoli Santa Cristina, sull’Appennino bolognese, dal 26 giugno 2014, quando uscì dal carcere della Dozza, a Bologna.
Da quasi due anni Franzoni accudisce il figlio minore e vive nel paese che l’ha accolta. Lì sta trascorrendo questo periodo «serenamente», aveva spiegato l’avvocato Paola Savio. «È entrata in un tran tran domestico che peraltro era quello che voleva. È contenta, segue il figlio, fa la mamma, cucina, lavora: insomma, una persona normale».
Assistita dai suoi legali, adesso la donna ha avanzato dunque la domanda per attenuare ulteriormente la misura. La difesa di Franzoni, non presente in aula, aveva allegato all’istanza documentazione sul luogo in cui svolgere l’attività in affidamento in prova, su cui si mantiene riservatezza. Gli avvocati mantengono riserbo: «L’applicazione della misura può variare caso per caso - si limita a sottolineare Savio -, si valuta sull’avanzamento fatto, sui progetti portati avanti, sui contributi dei servizi sociali e dell’Ufficio esecuzioni esterne. Lo sapremo - conclude il legale - quando avremo il provvedimento».