Corriere 15.4.16
Legge tedesca per integrare i migranti. Corsi obbligatori di lingua e cultura
Zone di residenza assegnate per evitare la nascita di ghetti in stile Molenbeek
di Danilo Taino
BERLINO
Il famoso «ce la facciamo» di Angela Merkel ha preso ieri la forma di
una bozza di nuova legge approvata dai leader della maggioranza al
governo. O meglio: per ora è un tentativo di farcela sul serio. Dopo sei
ore di dibattito, la cancelliera per la Cdu, Horst Seehofer per la Csu e
Sigmar Gabriel per la Spd — i leader dei tre partiti della Grande
Coalizione — hanno presentato le linee di fondo di una nuova legge
sull’integrazione degli immigrati, con particolare attenzione ai
rifugiati. Fondamentalmente: opportunità, doveri e controlli.
«Passo
storico», ha commentato il socialdemocratico Gabriel. In effetti, è la
prima volta che un governo tedesco regola il tema in modo organico dagli
Anni Cinquanta, quando la Germania aprì le porte all’immigrazione
turca. Questa volta lo fa però sotto la pressione di oltre un milione e
centomila rifugiati arrivati l’anno scorso e di molti altri che
arriveranno: nell’emergenza, insomma. Le misure sono numerose e
articolate.
Il primo passo è aprire ai profughi il mercato del
lavoro. Berlino intende sospendere per tre anni le misure che
impediscono ai cittadini non Ue di occupare posti che potrebbero andare a
europei. Ma solo per chi è rifugiato vero — cioè ha chiesto asilo
perché fugge da zone di guerra — e per chi entra in un percorso di
integrazione. Costoro potranno accedere ai cosiddetti «ein-euro-job»,
tipologia di lavoro già esistente in Germania che paga tra uno e 2,5
euro l’ora, senza perdere i benefici destinati a chi ha diritto
all’asilo.
L’ingresso nel mercato del lavoro è considerato un
passo fondamentale per fare sentire i nuovi arrivati parte del loro
nuovo Paese. In questo modo si prevede che si creeranno centomila nuovi
posti. Dal momento che molti dei profughi hanno bassa qualificazione
professionale, saranno aumentati anche i corsi di training, in
collaborazione con le imprese. Fin qui, il trattamento di chi riceve
asilo si avvicina a quello dei cittadini tedeschi.
In parallelo,
lo Stato si impegna ad aumentare il numero dei corsi di integrazione e
di lingua disponibili. I rifugiati verranno invitati a parteciparvi: se
non lo faranno, potranno essere penalizzati, in diverse forme. Il
cristiano-sociale bavarese Seehofer ha sottolineato che il governo dovrà
accordarsi con i Länder per fare in modo che chi è impegnato in
programmi di integrazione nella società e nel lavoro rimanga in un luogo
fisso per tutto il periodo.
Questo passo ha anche l’obiettivo di
integrare i rifugiati in modo distribuito sul territorio ed evitare che
si stabiliscano in zone omogenee per provenienza, che si creino ghetti e
aree definite sulla base dell’etnia.
Sempre nella bozza di legge,
la Grosse Koalition intende dare più fondi, più personale e più poteri
alle forze di sicurezza per la lotta al terrorismo. La polizia potrà
utilizzare agenti sotto copertura per prevenire attacchi e per fornire
sostegno alla magistratura. I servizi di sicurezza dovranno accrescere
la cooperazione con le controparti europee, della Nato e israeliane.
Il
governo discuterà il testo di legge il prossimo 24 maggio in una
riunione a porte chiuse e porterà poi il testo finale in Parlamento,
dove ha una maggioranza solida.