venerdì 1 aprile 2016

Il Sole 1.4.16
Il 5% degli italiani paga un terzo dell’Irpef
Reddito medio a 20.320 euro, resta il gap Nord-Sud - Modifiche al 95% dei modelli 730 precompilati
di Marco Mobili e Giovanni Parente

Roma Effetto bonus 80 euro sull’Irpef pagata da dipendenti e pensionati nel 2015: rispetto all’anno 2013 «l’imposta netta mostra un calo del 4%». Non solo. Il 2015 è stato anche l’anno d’avvio del 730 precompilato. Ad utilizzarlo sono stati quasi 13 milioni di contribuenti, ma solo il 5,1% ha accettato e rispedito al Fisco la dichiarazione precompilata dalle Entrate. Il 94,9% ha invece modificato i dati rettificando le informazioni o integrandole. È quanto emerge dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2015 (anno d’imposta 2014) pubblicate ieri dal dipartimento delle Finanze.
L’imposta netta
La novità in termini di maggior impatto sull’imposta pagata da dipendenti e pensionati è il bonus di 80 euro. In termini di imposta netta, lo sconto riconosciuto ai contribuenti con redditi fino a 26mila euro ha prodotto una riduzione del prelievo pari al 4 per cento. L’imposta netta dichiarata è stata infatti pari a 151,2 miliardi di euro e senza l’effetto del bonus ha un valore medio di 4.920 euro. A dichiarala sono stati 30,7 milioni di contribuenti su una platea complessiva di 40,7 milioni. I restanti 10 milioni rientrano dunque nella fascia degli incapienti ossia soggetti che hanno redditi compresi nelle soglie di esenzioni o la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni.
Bonus 80 euro
Dalle dichiarazioni 2015 emerge, dunque che circa 11,3 milioni di soggetti hanno avuto diritto al bonus Irpef per un ammontare di circa 6,1 miliardi di euro mentre l’ammontare erogato dal sostituto d’imposta è stato pari a circa 6 miliardi di euro. In media il bonus ha assicurato ai contribuenti 509mila euro. Inoltre oltre 1,6 milioni di soggetti (pari al 14% del totale soggetti con diritto al bonus) hanno fatto valere gli 80 euro in dichiarazione in forma parziale o totale (per un importo di 404,8 milioni di euro), di cui il 31% (pari a circa 509.000 soggetti) ha dichiarato di fruirne integralmente in dichiarazione. Sono invece oltre 1,4 milioni i soggetti che hanno dovuto restituire integralmente o parzialmente il bonus di 80 euro (per un importo di 321 milioni di euro). Di questi il 55% (pari a 798mila soggetti) ha dichiarato una restituzione integrale.
Debutto della precompilata
Sono circa 13 milioni i dipendenti e pensionati che hanno utilizzato per la prima volta il 730 precompilato. Di questi 11,5 milioni, pari all’89,2% ha chiesto aiuto a Caf e intermediari mentre i restanti 1,4 milioni (10,8% della platea) hanno operato autonomamente. I dati proposti dall’amministrazione finanziaria nella dichiarazione precompilata sono stati accettati senza modifiche solo dal 5,1% dei contribuenti (oltre 665mila soggetti), mentre il restante 94,9% ha dovuto rettificare o integrare le informazioni già in possesso del Fisco. La rinuncia alla detrazione di alcuni oneri tra i quali assumono rilievo quelli sanitari sia stato un fenomeno del tutto marginale. Lo scorso anno più di un osservatore aveva sottolineato la possibilità che i contribuenti nell’accettare la precompilata avrebbero dovuto rinunciare al beneficio di alcuni sconti del Fisco. Ma così non è stato. Tra i 665mila contribuenti che hanno accettato la precompilata proposta dal Fisco solo 109milasoggetti (0,3% del totale contribuenti) hanno accettato la dichiarazione senza integrare tali spese, avendole invece presentate in dichiarazione l’anno precedente.
Il reddito complessivo
Rispetto all’anno d’imposta 2013 , il reddito complessivo dichiarato (pari a 817miliardi) è in aumento dello 0,4% e in media si attesta sui 20.320 euro (+1,3%). Dato moderamente positivo, secondo il Mef, se confrontato all’andamento del Pil nominale in calo dello 0,7% rispetto all’anno precedente. La metà dei contribuenti dichiara 16.430 euro. A livello territoriale la Lombardia è al primo posto con reddito medio complessivo di 24.040 euro mentre in Calabria si superano appena i 14mila euro. Come tipologia di reddito crescono i pensionati che sono pari al 30,2% dei contribuenti Irpef. Gli autonomi dichiarano un reddito medio di 35.570, i dipendenti si assestano sui 20,520 euro e i pensionati sui 16.700 euro. Gli imprenditori, indicati dal Mef non come datori di lavoro ma come titolari di ditte individuali che non hanno dipendenti, hanno dichiarato in media 18.280 euro. Nella classe di reddito fino a 15mila euro c’è il 46% dei contribuenti che dichiara il 5% dell’Irpef totale. Mentre il 49% dei contribuenti (che dichiara il 57% dell’Irpef totale) si trova tra i 15mila e i 50mila euro. Solo il 5% dichiara più di 50mila euro ma versa il 35% dell’Irpef totale.
Le tax expenditure
Erosione dell’Irpef in continua crescita. Rispetto al 2013, gli oneri deducibili salgono a 24,8 miliardi (+ 2,2%), a causa prevalentemente di previdenza complementare (+11,3%) e contributi previdenziali e assistenziali (+1%). Cresce del 50% il numero di chi deduce l’assegno al coniuge. Nel complesso le deduzioni , compreso lo sgravio per abitazione principale, ammontano a circa 33 ,4 miliardi di euro (+14,5% rispetto al 2013). Gli sconti d’imposta ammontano a 66,2 miliardi di euro (+2,7% rispetto al 2013) e sono composti prevalentemente da detrazioni per redditi da lavoro dipendente e pensione (63,6%), carichi di famiglia (19,7%), detrazioni al 19% (7,9%), spese per ristrutturazioni (6,2%) e per risparmio energetico (2,1%). Quest’ultimo cala del 7 per cento.