Il Sole 14.4.16
Nordafrica. Audizione del consigliere militare dell’inviato speciale Onu
L’allarme di Serra: in Libia un milione di potenziali migranti
di Marco Ludovico
ROMA
In Libia c’è «un milione di potenziali migranti». Nei flussi in
partenza dalle coste sussiste «una minaccia alla sicurezza: all’interno
potrebbero esserci cellule dormienti» di terroristi. E con le tendenze
in atto a fine anno «possiamo arrivare a 250mila arrivi» in Italia.
L’anno scorso erano stati poco più di 150mila, nel 2014 circa 170mila.
Il
generale Paolo Serra, consigliere militare dell’inviato speciale Onu in
Libia, Martin Kobler, in audizione al Comitato Schengen snocciola cifre
e previsioni. «Fonti americane parlano di 5-6mila militanti dell’Isis
in Libia. Non abbiamo riscontri ma sicuramente sono intorno a 3mila e si
sono inseriti nella zona di Sirte».
Sirte, in particolare, «è
ormai una città perduta, dove ci sono esecuzioni in piazza tutti i
giorni con gente che guarda e applaude». Ma «non ci sono evidenze che lo
Stato Islamico partecipi al traffico migranti gestito da network
transnazionali». Secondo il consigliere Onu «in Libia non ci sono
eserciti e polizia statuali. Solo a Tripoli ci sono 41 milizie: 4mila
uomini sono passati dalla parte del futuro Governo di al Sarraj, mentre
2mila sono fedeli al precedenti organismo».
Sulla minaccia Isis
ieri è intervenuto il sottosegretario con delega all’intelligence Marco
Minniti nel corso del convegno al Senato «Le rotte dei traffici illeciti
in Europa e nel Mediterraneo» organizzato dall’Istituto Affari
internazionali, la fondazione Priorità Cultura di Francesco Rutelli e
British Amarican Tobacco. «Il sistema di finanziamento è cruciale, i
soldi sono impregnati di sangue, servono per gli attentati e per
organizzare il controllo del territorio» ma «l’Isis ha dimezzato la
capacità di finanziamento» per effetto dell’attività internazionale e
per il crollo del prezzo del petrolio» ha spiegato Minniti.
Sul
milione di potenziali migranti, il generale spiega che «aiutando la
Libia a ricostruire il tessuto economico, agricolo e industriale, queste
persone non avranno più ragione di muoversi». Oltre all’aumento delle
partenze, il militare ha ricordato come l’estrazione petrolifera in
Libia sia scesa da 1,8 milioni a 300 mila barili al giorno, togliendo
così lavoro a un gran numero di persone. Il consigliere dell’Onu ha
parlato di «condizioni terribili in cui si trovano i migranti in Libia»:
i centri di smistamento sono «veri e propri magazzini di esseri umani».
E regna il razzismo: «Le persone di colore nero non sono trattate alla
pari con gli arabi bianchi».
Il quadro tracciato dal generale
Serra solleva però qualche obiezione al ministero dell’Interno, guidato
da Angelino Alfano. Osserva il sottosegretario Domenico Manzione (Pd):
«L’ipotesi di 250mila sbarchi a fine annno è perlomeno discutibile.
Tanto che ci sono già state anche altre stime, con numeri molto diversi.
La verità - sottolinea Manzione - è che fare una previsione attendibile
già oggi è molto difficile, gli andamenti possono subire un’inversione.
Prova ne sia che nel 2015, proprio di questi tempi, c’era un
consistente aumento rispetto all’anno prima. Ma a dicembre scorso il
totale finale mostrava una netta diminuzione complessiva».