venerdì 1 aprile 2016

Il Sole 1.4.16
Aperta inchiesta sull’attico di Bertone
Profiti e Spina indagati per i fondi destinati all’ospedale e usati per l’appartamento del cardinale
di Carlo Marroni

La giustizia vaticana, impegnata su Vatileaks-2, apre un fascicolo sui lavori di ristrutturazione dell’appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, già Segretario di Stato, che sarebbero stati pagati con soldi dell’ospedale vaticano Bambino Gesù. La sala stampa – confermando quanto anticipato dal settimanale L’Espresso – ha reso noto che giudici vaticani hanno aperto un’inchiesta sull’attico del porporato e iscritto nel registro degli indagati Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambino Gesù, e l’ex tesoriere Massimo Spina, mentre nessuno provvedimento riguarda il cardinale.
Secondo L’Espresso, l’istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni del saggio Avarizia, del giornalista Emiliano Fittipaldi. I giudici, scrive il settimanale, «ipotizzano reati gravissimi: peculato, appropriazione e uso illecito di denaro». E avrebbero già trovato i riscontri documentali che dimostrerebbero che i lavori di ristrutturazione dell’appartamento sarebbero stati pagati dalla Fondazione dell’ospedale pediatrico: quindi con soldi destinati ai piccoli degenti.
Inoltre Bertone, nel carteggio rivelato, dice di aver pagato anche lui alcune fatture relative ai lavori. È noto che il cardinale nei mesi scorsi ha anche restituito una somma importante al Bambino Gesù sotto forma di donazione: 150mila euro.
«La missiva inviata dal cardinal Tarcisio Bertone a Giuseppe Profiti l’8 novembre 2013 conferma integralmente la veridicità di quanto da lui sempre affermato», scrive in un comunicato il legale di Bertone, avvocato Gentiloni Silveri. In quella lettera, sostiene il legale, Bertone chiarisce che la sua volontà è quella di nulla porre a carico della Fondazione Bambino Gesù e «di non aver mai dato indicazioni, o autorizzato, la Fondazione Bambino Gesù ad alcun pagamento in relazione all’appartamento da lui occupato e di proprietà del Governatorato».
L’ex presidente dell’ospedale, Profiti, in una nota ha dichiarato la sua «massima fiducia nelle istituzioni». Profiti, intervistato a novembre da Giovanni Minoli su Radio 24 (all’epoca dello scoppio del caso Vatileaks-2) rispose che con serate-evento di promozione per l’ospedale nell’appartamento di Bertone «avremmo realizzato nel successivo triennio le maggiori iniziative della Fondazione, quelle con il più elevato ritorno economico».
Il Bambino Gesù segue l’inchiesta vaticana legata alla ristrutturazione dell’attico dell’ex segretario di Stato Vaticano «in stretto raccordo con la Santa Sede», fa sapere in una nota Mariella Enoc, presidente della Fondazione Bambino Gesù Onlus.
«Stiamo seguendo questa vicenda in stretto raccordo con la Santa Sede. Abbiamo a suo tempo consegnato tutte le carte a nostra disposizione al promotore di giustizia del Vaticano e aspettiamo i risultati dell’inchiesta. Come è noto - spiega Enoc - per volontà del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, la Fondazione Bambino Gesù è stata completamente rinnovata nel consiglio direttivo e nel management già dallo scorso novembre». «La Fondazione - aggiunge ancora Enoc - si occupa di raccogliere fondi per l’ospedale, con particolare riferimento alla ricerca e alle attività filantropiche e umanitarie. Proprio in queste ore sono in partenza per Bangui, per verificare d’intesa con la nunziatura la possibilità di un aiuto concreto all’ospedale pediatrico della capitale centrafricana, dove il Santo Padre era stato in occasione dell’apertura dell’Anno Santo. Si tratta di uno dei progetti sostenuti dalla nuova Fondazione Bambino Gesù Onlus nell’ambito delle iniziative di carità del Giubileo della Misericordia».
L’appartamento in questione – nel palazzo San Carlo, di fianco a Santa Marta, dove risiede il Papa - è di 296 metri quadri, più un attico condominiale. Le spese di complessive di ristrutturazione sono ammontate a 422mila euro: sotto esame anche le modalità di fatturazione del lavoro, che avrebbe coinvolto due ditte dello stesso proprietario, di cui una all’estero. La vicenda è emersa poco dopo la fine del mandato di Bertone come segretario di Stato prima di Benedetto XVI e, per i primi mesi, di Francesco, che a ottobre lo sostituisce con il cardinale Pietro Parolin. Bertone quindi lascia gli appartamenti assegnati al “primo ministro” e cerca un alloggio per la pensione. Inizialmente circolarono notizie su metrature diverse da quelle poi accertate, tanto che il cardinale diffuse dichiarazioni su questo e altri punti, come il fatto che dentro vi abitino tre suore che lo assistono. La vicenda esplode a novembre con la pubblicazione dei libri-inchiesta di Nuzzi e Fittipaldi e l’avvio del processo Vatileaks-2, che riprenderà il prossimo 6 aprile.