il manifesto 28.4.16
Renzi si vota a san Vincenzo
Campania.
L’inchiesta che coinvolge il presidente regionale dem incombe sulle
elezioni di giugno, e il premier chiama in soccorso il governatore de
Luca. Che oggi gli farà da spalla nella sua enews. Bassolino: «Il
segretario intervenga prima che il Pd precipiti in un burrone politico e
morale»
di Adriana Pollice
«Il 25 aprile in
Italia è la festa della libertà. Quindi una festa bellissima. Purtroppo
quest’anno qualche soggetto inqualificabile ha provato a farla diventare
una rissa»: con l’enews di ieri Matteo Renzi ha saltato martedì 26, il
giorno cioè in cui i dem si sono ritrovati con l’ennesima grana
giudiziaria. Il presidente del Pd in Campania, Stefano Graziano
(autosospeso dagli incarichi di partito), è stato indagato per concorso
esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo la Dda
ha favorito ditte vicine al clan Zagaria in cambio dei voti per farsi
eleggere consigliere regionale. Renzi però si è occupato d’altro, delle
Brigata ebraica a Milano, della consigliera comunale 5 Stelle a Firenze e
poi di Napoli: «Esponenti di una lista civica hanno insultato e
costretto a lasciare il corteo la candidata sindaco del Pd, Valeria
Valente». L’allusione è a una lista di appoggio al sindaco Luigi de
Magistris. In realtà, il corteo è stato organizzato dai ragazzi dei
movimenti, manganellati due volte in 20 giorni per aver protestato
contro il presidente del consiglio.
Se però le polemiche su
Graziano non dovessero calare, il premier ha la soluzione: oggi sarà
ospite del format social «MatteoRisponde» il governatore campano
Vincenzo De Luca, pronto a surclassare Maurizio Crozza forte della
presenta di Renzi come spalla. L’intesa tra i due è totale, come hanno
dimostrato su Bagnoli e con la ratifica del Patto per la Campania, il
primo dei 15 previsti nel Masterplan per il Mezzogiorno.
Nella sua
enews il premier ha citato anche il rione Sanità: la ministro Stefania
Giannini ha siglato ieri il primo dei decreti che consentiranno di
tenere aperte le scuole d’estate e oltre l’orario scolastico nel
quartiere attraversato da una faida di camorra sanguinosa. Si tratta di
un passaggio, quello sulla Sanità, che rinfocola le polemiche in città,
visto che domenica in prefettura a incontrare una delegazione del rione
c’era Valeria Valente e non il sindaco de Magistris, non invitato.
Il
primo a scatenarsi è Antonio Bassolino, lo sfidante delle primarie Pd,
finite in polemica per i video con due esponenti dem che distribuivano
euro per votare ai gazebo. «Prima l’ex responsabile dell’organizzazione
accusato di corruzione di giudice, ora il presidente regionale. La
giustizia faccia il suo corso. Ma la politica ha i suoi doveri.
Cos’altro deve ancora accadere? Renzi intervenga prima che il Pd
precipiti in un burrone politico e morale» ha scritto ieri su facebook
Bassolino a proposito dell’ultima tegola giudiziaria che ha coinvolto
appunto Stefano Graziano. Martedì invece l’ex governatore campano aveva
impartito una lezione di stile al premier: «Nella prefettura di Napoli
si sono svolte due riunioni. L’una giusta e positiva: la firma per il
patto della Campania. L’altra anomala e discutibile. Lo stile
istituzionale è molto importante. Sempre. Vale per il sindaco e vale per
il governo. All’incontro sulla lotta alla camorra e sul rione Sanità
deve essere invitato e partecipare il sindaco. Le campagne elettorali
passano, la città e le istituzioni restano».
Prova a metterci una
pezza il presidente del Pd Matteo Orfini: «I casi di cui discutiamo
colpiscono tutti: in alcune parti del paese c’è bisogno che i partiti
alzino il livello dell’attenzione». Ma i 5 Stelle, che ieri hanno
presentato a Napoli il programma per il comune e i candidati in lista,
attaccano: «Se ci fosse stato il rischio di aver preso voti dai
Casalesi, il Movimento non avrebbe mai permesso alla giunta regionale di
continuare» commenta Luigi Di Maio. E sul Pd: «È il partito che parla
di rottamazione e in questa regione era riferimento del clan che ha
distrutto il territorio». Roberto Fico chiede che il premier e la
candidata sindaco Valente vengano convocati in commissione Antimafia:
«Ci sono forze che non vogliono combattere la camorra. Il Pd è una di
quelle». Attacca anche il gruppo parlamentare 5 Stelle: ai domiciliati
martedì è finito Marco Cascella, amministratore delegato di Lande srl,
una ditta attiva nei beni culturali che, secondo la Dda, grazie ai
Zagaria avrebbe avuto appalti a Santa Maria Capua Vetere.
I 5S
avevano presentato un’interrogazione al ministro Dario Franceschini.
«Vogliamo vedere se il ministro questa volta ci dirà che rispetto a
Lande srl i controlli effettuati dal Mibact ci sono stati e si sono
rivelati efficaci, che rispetta tutti i protocolli di legalità. Perché
questa era stata la risposta al nostro question time».