il manifesto 20.4.16
Il segreto di Bellocchio svelato alla Quinzaine
Cannes
2016. Presentato il programma della sezione «sessantottina» del
festival. Attesi i titoli di Paul Schrader, Pablo Larrain e il nuovo doc
di Laura Poitras, premio Oscar per «Citizenfour». In gara anche Paolo
Virzì
di Cristina Piccino
Nocturama non sarà
nemmeno alla Quinzaine dove nei giorni passati veniva dato come il film
di apertura. Bertrand Bonello sembra tranne «aggiunte» dell’ultima ora
il grande escluso dell’edizione di Cannes 2016, ma sulla Croisette che
si immagina blindatissima – almeno dallo spazio dedicato alla sicurezza
nella conferenza stampa ufficiale – il film tocca una materia tabù: dei
gruppi di giovani che organizzano una serie di attentati terroristici a
Parigi. Così se alcuni registi francesi la cui presenza veniva data per
quasi certa nell’edizione 2016 sono riapparsi in altre sezioni – Justine
Triet alla Semaine, Solveig Anspach (L’effet aquatique) e Joaquim
Lafosse (L’economie de la couple) alla Quinzaine – Bonello è rimasto
fuori. Lo vedremo in gara a Locarno?
Nella sezione «sessantottina»
curata da Edouard Waintrop che da qualche edizione propone i film
evento del festival e della stagione – pensiamo lo scorso anno a Le
mille e una notte di Miguel Gomes, in questi giorni in programmazione al
Kino di Roma – ci sarà invece Marco Bellocchio con Fai bei sogni che i
«bookmaker» festivalieri avevano dato fino all’ultimo in corsa per la
Palma. Ispirato al romanzo di Gramellini, con tra gli altri Berenice
Bejo e Fabrizio Gifuni, è la storia di un segreto che rimane nascosto in
una busta per quattro decenni… Ma l’Italia quasi assente dalla
selezione ufficiale ha qui tre titoli che rappresentano anche tre
diverse generazioni e tendenze del nostro cinema, oltre Bellocchio,
Paolo Virzì con La pazza gioia e Claudio Giovannesi con Fiore.
Il
primo che il regista livornese definisce «una storia di ribellione, di
amicizia e di follia» racconta l’incontro tra due donne, Valeria Bruni
Tedeschi e Micaela Ramazzotti che rinchiuse in una comunità di cura per
disturbi psichici cercano una via di fuga e di una possibile felicità.
Fiore di Giovannesi è invece ambientato in un carcere minorile dove una
giovane detenuta per rapina si innamora di un ragazzo anche lui in
prigione. Le regole però proibiscono ai due di incontrarsi.
Anche
Paul Schrader, altro titolo attesissimo, sarà alla Quinzaine con Dog Eat
Dog – in chiusura – dal romanzo di Edward Burker, star Nicolas Cage e
Willem Dafoe. Come Pablo Larrain con il suo Neruda, in cui ritrova oltre
alla sua «icona» Alfredo Castro anche Gael Garcia Bernal protagonista
di Non. Un biopic sullo scrittore e poeta cileno ambientato tra il 1946 e
il 1948, quando Neruda militante nel partito comunista attacca
duramente la politica governativa di repressione contro i minatori in
sciopero. Costretto alla fuga per evitare l’arresto, scriverà in quei
giorni Canto general, una raccolta di 231 poesie dedicate all’America
latina. Poi Alejandro Jodorowski che presenta Poesia san fin. E Risk il
nuovo doc di Laura Poitras, la regista premio Oscar per Citizenfour.
Il
programma, modulato con cura, lascia spazio anche alle opere prime come
Ma vie de courgette di Claude Baras o Mercenaire di Sasha Wolff più una
selezione di undici cortometraggi.