venerdì 1 aprile 2016

il manifesto 1.4.16
Francia, prova «muscolare» contro i manifestanti
I cortei contro la riforma del lavoro. Polizia scatenata. La denuncia dei corrispondenti Afp. Il sito di «Le Monde» elenca tutti i video delle aggressioni
Un gruppo di poliziotti ieri in presidio lungo le vie di Parigi
di Guido Caldiron

Alla terza giornata di mobilitazione nazionale contro la nuova legge sul lavoro voluta dal governo socialista, l’ombra delle bavures poliziesche plana sulle manifestazioni francesi. «Sbavature» rispetto ad una corretta gestione dell’ordine pubblico, come le chiamano i media, o vere e proprie violenze ingiustificate, come denunciato dai collettivi degli studenti, hanno accompagnato i grandi cortei parigini, conclusisi con decine di fermi. E non è andata meglio in provincia, con scontri e incidenti a Rennes, Nantes, Tolosa, Rouen e Marsiglia.
Nelle due maggiori città della Bretagna, la polizia non si è limitata ad usare i lacrimogeni, ma per disperdere i gruppi di manifestanti ha utilizzato anche i cannoni ad acqua montati sui blindati. A Tolosa, come documentato anche da diversi video girati dai giovani e postati sui social network, i lacrimogeni, in versione spray, sono stati utilizzati dagli agenti anche su manifestanti pacifici seduti in mezzo alla strada.
Una situazione che già a metà pomeriggio appariva molto grave, con i corrispondenti Afp che parlavano della linea «muscolare» degli agenti, mentre il sito di Le Monde elencava «diversi video che circolano in rete e che danno conto di violenze da parte della polizia».
Il bilancio politico si annuncia perciò catastrofico per il presidente Hollande come per il premier Valls, ma quello dell’ordine pubblico potrebbe essere anche peggiore. Se oltre a condurre delle politiche giudicate come «anti-popolari» da buona parte del suo elettorato, un governo progressista si mette anche a menare le mani, rischia di rimanere davvero poco da recuperare. E le presidenziali del 2017 sono alle porte.
Ci si sarebbe aspettata maggiore cautela da parte dell’esecutivo che deve già fare i conti con un caso divenuto emblematico dell’atteggiamento violento delle forze dell’ordine, quello di uno studente del liceo Bergson, nel XIX arrondissement di Parigi, pestato dagli agenti in occasione della precedente giornata di mobilitazione nazionale del 24 marzo. In un video, girato con il telefonino da un compagno del ragazzo, e già visto da oltre 2 milioni di utenti in rete, si vede Danon, questo il nome del 15enne aggredito, a terra e circondato da tre poliziotti che gli intimano di alzarsi prima che uno di loro gli sferri un violento pugno sul volto mentre un altro lo tiene per le braccia. In quella stessa giornata, giovani e studenti erano stati picchiati da altri agenti in borghese, che indossavano o meno il bracciale di riconoscimento obbligatorio, o dagli uomini delle Bac, le Brigate anti-crimine utilizzate da anni nelle banlieue.
In seguito alle denunce presentate dalle famiglie di 5 ragazzi malmenati in quell’occasione dagli agenti, un ufficiale di polizia è da ieri sottoposto ad un’inchiesta interna. Forse troppo tardi visto che nuove immagini di violenza degli uomini in divisa stanno già facendo il giro della rete.