il manifesto 14.4.16
Abu Mazen taglia i fondi alla sinistra palestinese
Territori
Occupati. Il presidente palestinese prende di mira il Fronte popolare e
il Fronte democratico che hanno criticato la sua linea
di Michele Giorgio
GERUSALEMME
«Tagliandoci i finanziamenti Abu Mazen non riuscirà a chiuderci la
bocca, continueremo a dire le cose come stanno e a denunciare cosa va
contro l’interesse del popolo palestinese». Usa toni forti Mariam Abu
Daqqa dirigente a Gaza del Fronte Popolare per la Liberazione della
Palestina (Fplp, marxista) e una delle leader del movimento delle donne
palestinesi. «La sua decisione è illegale, non può negare fondi che
secondo lo statuto dell’Olp sono dovuti a tutte le forze politiche che
ne fanno parte», spiega al manifesto Abu Daqqa commentando l’ordine dato
dal presidente palestinese di bloccare i fondi destinati al Fplp e a un
altro partito della sinistra, il Fronte Democratico per la liberazione
della Palestina (Fdlp).
La rabbia è forte. I due partiti accusano
Abu Mazen, che è allo stesso tempo presidente dell’Autorità nazionale
palestinese (Anp) e dell’Olp, di negare il confronte democratico e il
diritto di criticare la sua linea. «Abbiamo giustamente denunciato la
gestione, da parte dei diplomatici palestinesi, del caso di Omar Nayef,
il nostro compagno assassinato due mesi fa dal (servizio segreto
israeliano) Mossad in Bulgaria. Per noi non è stata garantita assistenza
e sicurezza a un palestinese che era minacciato da Israele», continua
Abu Daqqa a proposito della morte di Nayef, un militante del Fplp,
condannato negli anni Ottanta da Israele per omicidio (che lui aveva
negato) e fuggito in Bulgaria. Minacciato di estradizione, si era
rifugiato nell’ambasciata palestinese a Sofia dove poi è stato ritrovato
morto due mesi fa. Alcuni del Fplp hanno persino ipotizzato una
cooperazione tra il personale dell’ambasciata e Israele per eliminare
Nayef. Un’accusa ribadita dopo l’intervista concessa da Abu Mazen a una
televisione israeliana, durante la quale il presidente palestinese ha
confermato il suo appoggio alla cooperazione di sicurezza con Israele.
«Abu
Mazen colpisce chi non condivide la sua politica e critica l’Anp»,
sostiene Mariam Abu Daqqa «La sua decisione però si rivelerà un
boomerang – prevede la dirigente del Fplp – Abbiamo ricevuto appoggio e
solidarietà delle altre forze politiche palestinesi e persino da
dirigenti e militanti di Fatah (il partito del presidente, ndr) che
chiedono lo sblocco immediato dei fondi».