lunedì 18 aprile 2016

Il Fatto 18.4.16
Un libro accademico stronca Bergoglio elevando a dottrina il pensiero del Fondatore di “Repubblica”
Il teologo Scalfari e la rifondazione cristiana senza Gesù e senza Croce
di Fabrizio D’Esposito

Cimentarsi con il tiro al bersaglio teologico e dottrinario contro papa Bergoglio è ormai uno sport diffuso negli ambienti reazionari e curiali. Ma ci sono vette raggiunte da questa critica su cui vale la pena soffermarsi per l’aspetto surreale se non comico. È il caso di un libriccino edito da Neri Pozza che attira sin dal titolo: Madonna Povertà. Anche il sottotitolo è fonte di attrazione: Papa Francesco e la rifondazione del cristianesimo. Addirittura. Che sarà mai questa rifondazione?
L’autore è un maturo accademico che si chiama Flavio Cuniberto e insegna Estetica, niente di meno, all’università di Perugia. Pagina dopo pagina però si scopre che il titolo inganna perché quella del professorone è una serrata stroncatura dell’Enciclica francescana sulla difesa della Terra nonché dell’Esortazione apostolica sul tema della povertà. Non c’è alcun fondamento evangelico a questi pilastri del pontificato di Francesco. Anzi. Gesù era circondato da ricchi, tanto per fare un esempio, e ieri si sarebbe astenuto al referendum sulle trivelle.
Ma è il punto d’arrivo delle quasi cento pagine che spiazza, come nel finale di un giallo di Agatha Christie. Cuniberto rivela l’arcano: papa Bergoglio è una sorta di nuovo Paolo che sta rifondando il cristianesimo senza Croce e senza l’incarnazione di Gesù. È questo il messaggio che si nasconde o fa da sfondo ai documenti del suo ministero petrino. Quasi una conferma ai sospetti di Antonio Socci, convinto ormai da tempo che Francesco sia un Anticristo ai vertici della Santa Chiesa apostolica e romana. E qual è il teologo su cui il professore di Estetica poggia la sua conclusione? Risposta: Eugenio Scalfari. Al Fondatore di Repubblica spetta l’etichetta di “teologo del papa” ed è lui l’esegeta del disegno del nuovo “deismo neo-illuministico” di Francesco basato sull’amore universale.
Queste le righe della sentenza: “Ridurre la postilla teologica di Scalfari a una debolezza senile sarebbe sbagliato e fuorviante: la sua diagnosi coglie infatti con lucida intelligenza le linee di forza dell’Enciclica e dell’Esortazione apostolica che la precede.Questa teologia senza Croce e senza Incarnazione è davvero nascosta nelle pieghe dei due documenti”. A quando l’abolizione ufficiale di Gesù?