Corriere Salute 3.4.16
Rare le «notti di note» Tranne che nei giovani
D.d.D.
Sebbene
Paul McCartney abbia più volte affermato di aver sognato la melodia di
“Yesterday” e di averla trascritta al risveglio, così come affermava
Tartini per la sua opera “Il trillo del diavolo”, i sogni musicali sono
rari. Secondo un gruppo di ricerca tedesco guidato da Michael Schredl
dello Sleep Laboratory del Central Institute of Mental Health di
Mannheim, i sogni musicali sono non più del 6% di tutti i sogni.
A
questa conclusione il gruppo di ricerca è arrivato dopo aver raccolto
informazioni sui sogni di quasi 3 mila persone attraverso un
questionario online. Un elemento importante è però l’età, che nel caso
di questa ricerca oscillava attorno ai 45 anni. Altri studi hanno
infatti dimostrato che i sogni musicali sono molto più frequenti tra i
ragazzi, arrivando a rappresentare il 12% di tutti i sogni,
probabilmente a causa di un loro maggior interesse verso la musica. Se
poi si prendono in esame musicisti, allora la percentuale può toccare il
40%.
«Un dato che conferma la cosiddetta ipotesi di continuità
del sognare , secondo la quale l’esperienza della vita diurna si
riflette nei sogni», è la conclusione dei ricercatori.