venerdì 8 aprile 2016

Corriere 8.4.16
Droga a scuola L’età che si abbassa

«La scuola è la nuova piazza della droga: un ragazzo su tre sotto i 15 anni ha provato una sostanza stupefacente. È una vera emergenza che va affrontata, con controlli ed educazione». Il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi lo dice chiaramente: «La droga a scuola c’è, inutile negarlo». E il caso del liceo Virgilio di Roma con i carabinieri in cortile a ricreazione per arrestare uno studente spacciatore «purtroppo non è l’unico, anzi conferma un’emergenza che c’è da tempo in tutte le scuole d’Italia».

Appena un mese fa durante un controllo al liceo Bassi di Bologna, i carabinieri hanno trovato 2 grammi di hashish in un bagno. Anche lì, come al Virgilio di Roma, gli studenti non hanno gradito e protestato. E proprio ieri a Tesero, Val di Fiemme (Trento), un 18enne è stato arrestato per aver spacciato droga ad un compagno di scuola minorenne. Il ragazzo è accusato di vendita di stupefacenti anche in altre scuole. «A sentire tutte le proteste di studenti e genitori — dice il sottosegretario Toccafondi — sembra che il problema siano i poliziotti e i cani antidroga a scuola, ma è sbagliato demonizzare i controlli e le persone in divisa quando nelle scuole non girano più solo droghe leggere ma pasticche, anfetamine e cresce il consumo di sostanze sconosciute». Ma comunque la cannabis resta la «preferita»: ne fa uso abituale il 26% degli studenti. Nelle scuole della provincia di Firenze, racconta Toccafondi, da un anno è partito un progetto sperimentale che prevede controlli da parte delle forze dell’ordine insieme con incontri di educazione per i ragazzi: «Arrivano medici, esperti dei centri Sert ma anche ex tossicodipendenti: testimonianze dall’alto ma anche da pari a pari». Un esperimento locale «che potrebbe essere esteso a tutte le scuole d’Italia», dice Toccafondi. «Di droga si deve parlare a scuola, i ragazzi vogliono sapere, ma noi — sottolinea la preside del Virgilio Irene Baldriga — abbiamo bisogno di aiuto, non può essere solo una questione del Virgilio». E ieri mattina molti presidi e prof e genitori romani hanno partecipato al «caffè solidale» davanti alla scuola in appoggio alla dirigente: «Mi ha fatto piacere, la mia è solo una battaglia per la legalità».
Claudia Voltattorni