Corriere 8.4.16
I messaggi del «clan»: quella nomina di Delrio per il porto di Augusta
Appalti e legge navale: citate Pinotti e Boschi
ROMA
Pressioni su altri ministri per ottenere nomine e appalti. Riunioni
segrete per favorire Finmeccanica ed Eni nella spartizione della torta
da oltre cinque miliardi di euro stanziati per la legge navale. Gli atti
processuali dell’inchiesta di Potenza svelano, tra sms e telefonate,
gli altri lavori sui quali il «comitato d’affari» di cui fa parte
Gianluca Gemelli, il compagno del ministro Federica Guidi, aveva messo
le mani. Tanto da riuscire a orientare le scelte di governo e Parlamento
come la designazione dell’autorità portuale di Augusta effettuata dal
titolare delle Infrastrutture Graziano Delrio e altri provvedimenti su
cui sostengono di aver ricevuto promesse da Maria Elena Boschi. Sulla
designazione è stata presentata una interrogazione dal parlamentare pd
Claudio Fava e Gemelli si sfoga: «Fava è amico della Chinnici, sono
tutti questi dell’Antimafia, sai tutti questi... eh il giro quello è...
Antimafia praticamente, perché questi qua... guarda quelli che
utilizzano i cognomi dei martiri per fare carriera, fanno ancora più
schifo degli altri... l’ho sempre dichiarato, lei, la Borsellino, questa
è gente che proprio andrebbe eliminata... però dicono sono bravissime
persone... e va beh, se lo dite voi!».
Delrio e il porto
È
maggio 2015, il «clan» si muove per far rinnovare al vertice del Porto
di Augusta Alberto Cozzo. E chiede al vicepresidente di Confindustria
Ivan Lo Bello di intercedere con il ministro Delrio. Annotano gli
investigatori: «È di rilevante contenuto una conversazione tra Nicola
Colicchi e il Capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi
proprio in merito all’intervento di Lo Bello, ai rapporti esistenti tra
quest’ultimo ed il ministro Delrio (che su invito del primo avrebbe
addirittura dato indicazioni al Vice Capo di Gabinetto di strappare un
decreto già predisposto, lo stesso decreto, probabilmente, cui facevano
cenno Cozzo e Gemelli e che avrebbe previsto la nomina di Macauda a capo
dell’Autorità Portuale, in attesa che si attuasse la riforma
definitiva) ed alla possibilità di far divenire “operativo” quel
medesimo rapporto a proprio vantaggio».
Boschi e Madia
Il
controllo sul porto di Augusta pare strategico per il gruppo. Dice
l’ammiraglio De Giorgi: «La Pinotti nel frattempo... chiesto a...
Gabinetto di Marina di preparargli uno studio sull’accorpamento delle
Capitanerie di Porto, allora il vulnus sta nel fatto che Graziano
imporrebbe sicuramente collegamenti tra trasporti e Marina... tramite la
ministra in questo momento, incazzata com’è sulla vicenda del Libro
Bianco, direbbe senz’altro di sì. Allora, noi dobbiamo... cioè fare in
modo, devono essere loro che... la Madia, come mi aveva promesso la
Boschi, ha detto che si doveva rivedere la questione del mare...».
«Legge firmata!»
Le
mire del gruppo sugli appalti per la Difesa hanno origine già nel 2014.
La mattina dell’11 dicembre Gemelli riceve dall’utenza in uso a Nicola
Colicchi, il seguente sms: «Gianluca per favore potresti chiedere a
Federica se firma il documento legge navale? È ancora li...». Lui
risponde: «Non dovrebbe esserci, mo’ mi informo». Poco dopo «Gemelli
dice di aver mandato un WhatsApp a Federica per chiedere lumi sulla
questione, perché lei gli aveva detto che c’erano a questo punto un
sacco di cose da ristampare, 14 pagine per ogni cosa. Afferma che
tuttavia la stessa non l’ha ancora letto». Ma nel pomeriggio arriva il
via libera. Colicchi manda tre sms:«Firmata legge navale!!! Firmata
legge navale!!! Vito ha chiamato Berutti un paio d’ore dopo il WhatsApp
dicendo che “finalmente era riuscito a far firmare il provvedimento”...
Facce di culo». La partita è strategica per il governo. E infatti è uno
dei principali motivi di guerra tra Guidi e il suo viceministro Claudio
De Vincenti.
La riunione con De Vincenti
Il 24 novembre
2914, sfogandosi con Gemelli, Guidi dice che «l’appuntamento di stasera
era stato convocato giovedì alla presenza del ministro, e che nonostante
abbia comunicato impegni per quella data, comunque la riunione si è
tenuta alla presenza del vice ministro. Si lamenta delle risposte
imbarazzanti date dalla segreteria di Pier Carlo (ministro Padoan)».
Annotano gli investigatori: «La riunione cui fa riferimento la Guidi,
tenutasi al ministero per l’Economia, atteneva al piano Finmeccanica.
Guidi fa riferimento agli amici di Gemelli “...dì ai tuoi amici che mi
sono accorta che ho un pezzo di m... non è che facciamo un favore a De
Vincenti allora stiamo meglio tutti, hai capito?... Io stasera ho avuto
la riprova che il famoso piano Finmeccanica, va bene, quello di cui tu,
anche tu mi hai scritto, a mia richiesta stasera no, perché non posso,
lo facciamo in un altro momento, nessuno, compresa la segreteria di
Piercarlo ha avuto il coraggio di dirmi che in realtà l’incontro era in
corso, e sai chi c’è andato: De Vincenti! Senza dirmi niente, al
ministero non sa niente nessuno che De Vincenti ci sia andato... E poi
De Vincenti, Claudio De Scalzi (amministratore delegato di Eni) che mi
dice che venerdì mattina è al ministero per parlare con De Vincenti che
lo ha convocato per parlare di cose di cui Claudio De Vincenti non
dovrebbe neanche parlare...».
Missili e soldi
De Giorgi
segue l’iter parlamentare per lo sblocco dei fondi e racconta: «Alfano
(il sottosegretario Gioacchino Alfano) è stato ricondotto apparentemente
a miti consigli da Pinotti, che finalmente gli ha dato un cazziatone,
gli ha tirato, gli ha fatto scrivere cosa leggere: l’ha letto. E quindi
si è rimangiato tutto». Il gruppo ha raggiunto un accordo con la Regione
Campania e si accorda «con Santangelo, segretario particolare di
Caldoro, così da presentare tutta la documentazione. Il tema è: “Sistemi
di Difesa e Sicurezza del territorio”, dove all’interno verrà inserita
anche la videosorveglianza ai missili. Si tratterebbe di un programma
che prevede un accordo tra i vari ministeri (Interni, Difesa, Economia e
Sviluppo Economico) e una rete di Imprese» .