Corriere 6.4.16
Il pianto di Guidi al telefono con Gemelli Ora non è più il «marito»
di Virginia Piccolillo
POTENZA
Aveva scritto una lettera al Corriere , nella quale definiva Gianluca
Gemelli «l’uomo che considero a tutti gli effetti mio marito».
Ma
ieri Federica Guidi ha improvvisamente cambiato idea. E, a sole 48 ore
dall’interrogatorio dai magistrati di Potenza, che domani le chiederanno
conto di quelle telefonate intercettate è arrivata la brusca frenata.
Né
«marito», né compagno, né fidanzato. Federica Guidi «sta verificando il
ruolo di Gianluca Gemelli, padre di suo figlio ma con il quale non ha
mai convissuto», scrive l’Ansa citando una sua amica. Da tempo «si
vedono solo ogni sette-quindici giorni». E con Gemelli «non ha interessi
comuni, non ha conti cointestati ed ha sempre provveduto lei e la sua
famiglia alle necessità del figlio».
Una precisazione non
richiesta che prefigura un cambio di rotta. Al Corriere per spiegare che
non c’era alcun conflitto di interesse tra la telefonata in cui lo
informava sull’emendamento sblocca-Tempa Rossa (anche Maria Elena è
d’accordo) precisava: «La società di mio marito operava come
subappaltatrice in Basilicata per un lavoro che nulla aveva a che vedere
con lo sviluppo del progetto di Taranto e risaliva ad epoca precedente a
quella in cui sono stata nominata ministro». Marito, dunque.
E
allora cosa è accaduto? Una cosa è certa nelle intercettazioni si sente
spesso la Guidi avere momenti di cedimento, fino ad accusare Gemelli:
«Mi stai usando». La Procura ha smentito che alludesse all’emendamento,
ma in altre si sente il ministro che piange. Le telefonate in cui lui fa
pesare la caratura della sua relazione con imprenditori e manager sono
molte, troppe. Grazie al suo rapporto affettivo, si presentava come
facilitatore in questioni complesse. Prima di tutto l’emendamento
cosiddetto «sblocca-Tempa Rossa». Quello che, con una modifica allo
Sblocca Italia rendeva la vita molto più facile alla Total per stoccare,
trasportare, caricare nei porti e trasferire, il petrolio estratto e i
suoi rifiuti. Giacché faceva valere i «superpoteri» delle opere
strategiche anche sui terreni al di fuori dell’area delle concessioni.
Leggi anche Taranto. E poi gli affari nel porto di Augusta. Per questo
ora che lui è accusato di aver fatto parte di un’associazione a
delinquere per accaparrarsi affari la domanda sulla retromarcia
affettiva fa domandare: sarà strategia difensiva o delusione personale?