Corriere 4.4.16
Il pm chiede l’archiviazione per il vescovo di Cassino
di Il. Sa.
ROMA
Verso l’archiviazione per un vizio di forma. Non sarà la magistratura a
occuparsi delle presunte molestie sessuali di monsignor Gerardo
Antonazzo, vescovo di Cassino, nei confronti dei suoi seminaristi ma
potrà occuparsene direttamente la Santa Sede alla quale il procuratore
capo Luciano D’Emmanuele ha inviato l’intero fascicolo e che dunque è a
conoscenza dei fatti. La vicenda, in effetti, sembra destinata a
rimanere in ambito religioso. Il procuratore capo di Cassino, Luciano
D’Emmanuele, ha preso atto dell’impossibilità di procedere con le
verifiche investigative perché manca una denuncia. Secondo il codice
penale, nei casi di violenza sessuale, si possono avviare indagini
soltanto in presenza della querela di parte, un atto formale che non può
essere sostituito in alcun modo ( ad esempio con una raccolta di
testimonianze). Sempre secondo il codice la vittima di abusi sessuali ha
tre mesi di tempo per sporgere una denuncia formale. In caso contrario —
vale a dire senza nuovi indizi — non è possibile andare avanti. In
questo caso la querela non era stata presentata e tutto si è svolto
informalmente. Le verifiche erano partite dalla lettera che un giovane
seminarista aveva spedito a una cronista del quotidiano Il Tempo .
Pagine nelle quali l’uomo aveva raccontato di aver subito anni prima una
serie di approcci sessuali da monsignor Antonazzo, vescovo della
diocesi di Cassino e Sora. Il giovane, che ormai non vive più in
seminario, non ha voluto denunciare i fatti. Limitandosi a indicare
altre presunte vittime del vescovo. Nessuno di loro si è mai rivolto
all’autorità. Sabato la diocesi di Cassino aveva espresso fiducia nei
confronti del monsignore. Che si era difeso: «Accuse totalmente
infondate».