Corriere 20.4.16
Bellocchio, Virzì e Giovannesi Rivincita italiana nella «Quinzaine»
di Paolo Mereghetti
Contrordine
compagni? Dopo essersi sforzati di spiegare che il festival di Cannes
non era quell’appuntamento così importante come si diceva, visto che
aveva osato non mettere in concorso nemmeno un film di casa nostra, ecco
che i vertici politico-produttivi del cinema italiano sono costretti a
fare marcia indietro: alla Quinzaine des Réalisateurs l’Italia fa la
parte del leone, con tre titoli selezionati (dopo i digiuni degli anni
scorsi) a cui si aggiunge un film in gara alla Semaine de la Critique . E
che nomi: due dei più applauditi maestri come Marco Bellocchio con Fai
bei sogni e Paolo Virzì con La pazza gioia , il primo col best seller di
Massimo Gramellini interpretato da Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo e
Fabrizio Gifuni, il secondo con Valeria Bruni Tedeschi e Micaela
Ramazzotti, due donne con problemi psichici che si prendono una
«vacanza» dalla casa di cura in cui sono ospitate. Accanto a loro, due
dei nostri giovani più promettenti, Claudio Giovannesi con Fiore (storia
dell’amore impossibile tra una ragazza e un ragazzo rinchiusi in
carcere) e, alla Semaine, Alessandro Comodin con I tempi felici verranno
presto , fiaba dell’oggi sul fascino della foresta e della vita
selvaggia. Se la vedranno, anche se la Quinzaine non è competitiva, con
il film di Pablo Larraín Neruda , con quello di Paul Schrader Dog Eat
Dog e ancora con Poesía sin fin di Alejandro Jodorowsky, L’Effet
acquatique di Solveig Anspach o L’Economia du couple di Joachim Lafosse,
solo per fare qualche titolo. Tutti insieme a difendere un’idea di
cinema che non punta solo sui premi e sul tappeto rosso, ma anche sulle
idee e le emozioni.