Corriere 18.4.16
Il destino di Guantanamo Nei rapporti fra Cuba e Usa
risponde Sergio Romano
Come
procede il disgelo fra Cuba e Usa? La recente visita di Obama ha avuto
una notevole risonanza a livello internazionale. Ritiene, lei, che la
reiterata richiesta agli Usa di abbandonare la base di Guantanamo, come
precondizione allo sviluppo degli accordi, possa essere accettata,
oppure rimane una mossa meramente tattica e del tutto impraticabile? Nel
frattempo, comunque, si stanno aprendo nuovi scenari: investimenti
collegati al turismo, collegamenti aerei, attracco di navi da crociera,
ecc.
Valentina De Cesaris Lecce
Cara Signora,
È
sempre più evidente che la maggiore preoccupazione dei fratelli Castro,
negli scorsi mesi, è stata quella di evitare che la riconciliazione con
gli Stati Uniti avesse per effetto il crollo del loro regime. Raúl
voleva rompere l’assedio, attrarre a Cuba turismo e capitali americani,
ma anche, e soprattutto, conservare il potere per sé e per la numerosa
nomenklatura che è interessata alla perpetuazione del sistema. È questa
la ragione per cui non rinuncia a vantare i meriti del «castrismo»,
soprattutto nel campo della sanità pubblica, e a chiedere la
restituzione della base americana di Guantanamo allo Stato cubano.
Non
credo che Obama sia stato colto di sorpresa da questa apparente
doppiezza. Il presidente è troppo «liberal» per condividere i sentimenti
anti-castristi e l’anti-comunismo sciovinista di una parte consistente
della società politica americana. Non credo che gli spiacerebbe
sbarazzarsi di Guantanamo: una base anomala, un carcere
extraterritoriale che ha permesso agli Stati Uniti di violare un
principio (il diritto a un giusto processo) su cui hanno fondato la loro
reputazione internazionale. Ma non può ignorare che la rinuncia a
Guantanamo lo esporrebbe alle violenti critiche dei suoi oppositori e a
una invincibile battaglia con il Congresso.
Esiste quindi una
ambiguità con cui Cuba e Stati Uniti dovranno convivere. Cuba continuerà
a chiedere Guantanamo, anche se non può ignorare che la sua
restituzione in questo momento sia alquanto improbabile. Gli Stati Uniti
continueranno a trattare con i Castro anche se sanno che le loro
intenzioni non sono democratiche. Il tempo, comunque, dovrebbe dare
ragione a Obama.
I fratelli Castro sono vecchi e destinati a
uscire di scena nel giro di qualche anno. Il disgelo e la maggiore
esposizione di Cuba all’influenza del suo grande vicino creeranno una
nuova generazione di cubani. Il futuro dell’isola dipende da questi due
fattori più di quanto dipenda dalle decisioni politiche dei singoli
leader.