Corriere 18.4.16
Al Sisi: «Da noi i diritti umani non valgono»
Il presidente egiziano oppone le difficoltà del suo Paese a Hollande che gli parla del caso Regeni
di Marta Serafini
«Abbiamo
parlato di diritti dell’uomo». A dirlo è il presidente francese
François Hollande che ieri ha incontrato il presidente egiziano Al Sisi
nella capitale egiziana, dove è arrivato per una visita di due giorni.
Poi, un riferimento al caso di Giulio Regeni (e di Eric Lang, un
professore francese picchiato a morte nel 2013 nella cella di un
commissariato del Cairo). Niente tensioni, però, tra i due capi di
Stato.
Al Sisi è tornato a parlare di «forze malvagie che tentano
con tutte le loro energie di scuotere la stabilità dell’Egitto», di
tentativi di «spaccare le istituzioni», di distruggere «prima la polizia
e poi i giudici». Poi, di nuovo, la promessa di «piena trasparenza» sul
caso Regeni. «Ci vogliono isolare, le nostre relazioni con la Francia e
l’Italia sono buone», è il ritornello.
Unica scintilla tra i due
quando Hollande ha ricordato al generale come «il rispetto dei diritti
umani sia un mezzo di lotta per il terrorismo». Con il presidente
egiziano che ha risposto sottolineando come «i criteri europei sul
rispetto dei diritti umani non dovrebbero essere applicati in Paesi in
difficoltà come l’Egitto perché la regione è molto turbolenta». Per
sostenere i diritti umani in Egitto, meglio «un’educazione migliore e
alloggi migliori».
Niente di più dunque sul caso di Regeni, perché
l’obiettivo dell’incontro è decisamente un altro. E non importa se
negli ultimi giorni il capo dell’Eliseo abbia ricevuto numerose critiche
da una serie di Ong - e da un editoriale del New York Times - per il
«silenzio vergognoso» della Francia sulle violazioni dei diritti umani
in Egitto. Sul tavolo c’è la firma di una serie di accordi commerciali,
militari e culturali. In particolare, Parigi spera di vendere all’Egitto
un satellite, quattro navi da guerra, e altri 12 cacciabombardieri
Rafale oltre ai 24 già comprati dal Cairo.
Tuttavia la Francia non
è l’unico Paese europeo a puntare sull’Egitto per gli affari. Secondo
il sito online del quotidiano Al Ahram , è arrivato nella capitale
egiziana anche il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco
Sigmar Gabriel alla testa di una delegazione di «circa 120 investitori
per parlare di affari e incontrare il presidente egiziano Abdel Fattah
Al Sisi».