domenica 17 aprile 2016

Corriere 17.4.18
Referendum, ultime scintille E ora i riflettori sul quorum
Oggi alle urne sulle trivelle. Critiche al premier per gli appelli all’astensione
di Margherita De Bac

ROMA È il giorno delle trivelle. Gli italiani diranno se vogliono mantenere la norma introdotta nella legge di Stabilità 2016 dove è previsto che gli impianti per l’estrazione di gas e petrolio possano restare in attività fino a quando il giacimento sarà esaurito. E in questo caso la crocetta da apporre sulla scheda è il «no».
Sbarrando la casella del «sì» invece gli elettori chiederanno che la produzione venga interrotta allo scadere naturale delle concessioni già rilasciate. È in gioco il futuro degli impianti già esistenti entro le 12 miglia dalla costa, in tutto 44. Non si parla di nuove aperture di pozzi o piattaforme. Anche se vincesse il partito di chi vorrebbe abrogare la norma, gli impianti provvisti di permesso ancora valido continueranno a funzionare. Nove di questi, ad esempio, scadono nel 2034.
L’esito del referendum dipenderà dal quorum, cioè dalla percentuale dei cittadini che andranno alle urne. Perché la consultazione abbia valore è necessario che la scheda venga compilata dal 50% degli elettori più uno. Ieri vigilia di silenzio, le voci di favorevoli, contrari e astensionisti in realtà non si sono del tutto spente. Nel pomeriggio si sono insediate le sezioni ed è partita l’autenticazione delle schede da parte di presidenti, segretari e scrutatori. Hanno diritto al voto 46.732.590 italiani, più i quasi 3 milioni 900 mila residenti all’estero. I giovani al primo appuntamento con i seggi sono poco più di 828.500. Chi è fuori per programmi di studio, ad esempio gli studenti Erasmus, potranno partecipare alla consultazione solo avendone fatto richiesta entro il 25 febbraio.
Si comincia stamattina alle 7, si chiude alle 23. Subito dopo, lo spoglio. Le polemiche che hanno preceduto la domenica referendaria hanno avuto uno strascico. «Si può essere favorevoli o contrari ma sarebbe stato più saggio se il principale partito del Paese, della maggioranza e di governo non avesse rivolto un appello all’astensionismo», ha ribadito il deputato Pd, Gianni Cuperlo, della sinistra-dem, riferendosi agli espliciti appelli a disertare le urne di Renzi.
«Il ricatto economico non esiste, il governo faccia, se è capace, un piano energetico nazionale, prenda decisioni strategiche su risparmio energetico, energie alternative e approvvigionamenti», ha insistito Renato Brunetta, presidente di Forza Italia. Assolverà al dovere di cittadino il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, atteso al seggio di via Ruffini a Milano. Dalla spiaggia di Ostia, Virginia Raggi, candidata 5 Stelle a sindaco di Roma, spinge per il voto: «Difendiamo il nostro mare». Gli stessi 5 Stelle invitano ad andare al voto già la mattina per spingere il quorum. Esprimerà il suo «sì» antitrivelle l’altra candidata, Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia): «Non facciamo passare sotto traccia un referendum molto importante per la qualità dell’ambiente, non aiutiamo le lobby del governo». Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onoraria Fai (Fondo per l’ambiente italiano) vede le trivellazioni come una presenza distruttiva «anche per le aziende agricole». L’associazione Codacons annuncia un esposto all’Ue contro Renzi per le dichiarazioni sull’astensionismo.