Corriere 14.4.16
Renzi: «Unioni civili entro aprile Non voglio cambiare l’Italicum»
«Non chiedo un plebiscito su di me». E annuncia l’app per il bonus ai 18enni
di Marco Cremonesi
MILANO
Costituzione violentata? No: è stata modificata con «una procedura
democratica prevista dai costituenti». E dunque: «Perché definire
violenza una riforma approvata seguendo le regole? Sono i parlamentari
che cambiano la Costituzione, io non faccio parte della categoria».
Il
premier Renzi è «in diretta» su Facebook (#Matteorisponde) poche ore
dopo la trasformazione in legge del ddl Boschi, la riforma
costituzionale. E già che è in argomento, il presidente del Consiglio
ricorda «a tutti quelli che dicono “ma a te chi ti ha votato?”» un dato
di fatto: «In 63 governi su 70 di vita repubblicana sapete quanti sono i
presidenti eletti? Zero. Perché la Costituzione prevede che il
presidente del Consiglio non sia eletto ma ottenga la fiducia delle
Camere. La violenza è quella di chi accusa senza neanche leggere le
regole». E in ogni caso, «la lotta politica non può tenere in ostaggio
le prospettive del Paese. Si può parlare male dei partiti, del governo,
del presidente del Consiglio. Ma dell’Italia no. Noi dobbiamo ridare la
speranza e l’orgoglio di essere italiani. Poi, alle elezioni ognuno farà
le sue valutazioni».
Sul nuovo assetto costituzionale «ci sarà un
referendum, certo». Ma il premier ricorda: «Non sono io a farlo». E
anche se condivide «che non debba diventare un plebiscito», non
manifesta il minimo dubbio: «Lo vinciamo noi». Asciutto, secco
addirittura, Renzi è con chi gli chiede della possibilità che possa
cambiare anche la legge elettorale. La sinistra del Partito democratico
vuole che sia modificato? «Io no». Punto.
Renzi è appena rientrato
a Roma da Milano, dove ha partecipato («Faccio la valletta») alla
premiazione dei giovani designer internazionali al Salone del mobile.
Anche lì, il capo del governo ha modo di parlare delle riforme appena
approvate e dei progetti in corso. Per esempio, recluta il presidente di
FederlegnoArredo Roberto Snaidero tra i legislatori: «Ho ricevuto da
lui un emendamento, un sms, perché le leggi si fanno anche così». Spiega
Renzi che «Snaidero ha chiesto più volte che potesse essere aumentato
il plafond del bonus per le giovani coppie che acquistano arredamento,
un incentivo per rimettere in moto i consumi interni». Perché «grazie ai
suggerimenti, alle iniziative, alla pressione del tutto legittima e
democratica delle associazioni di categoria, il Parlamento nella sua
autonomia e libertà ha portato il bonus a 16 mila euro per valorizzare
la qualità italiana». Già che si parla di bonus, il premier, annunciando
una app che genererà voucher per i 18enni, coglie l’occasione per
specificare che «per loro il bonus da 500 euro ci sarà tutti gli anni,
non è una cosa solo per il 2016».
Ma nel corso della «diretta»
Facebook Renzi tocca parecchi punti dell’agenda politica. Per esempio,
le unioni civili: «Oggi si sono votati alcuni articoli. Se la settimana
prossima si fa anche la notturna, entro il mese di aprile potremo
firmare la legge sulle unioni civili». Sarà «un gran giorno — aggiunge
il presidente del Consiglio — un giorno di festa per una legge che negli
altri Paesi c’è e da noi non è ancora prevista».
Le domande di
#Matteorisponde non sono tutte tenere. Per esempio, qualcuno gli chiede
se «la lotta all’evasio- ne vale anche per quelli che v’hanno arrestato o
gli mandate lime nelle torte?». Renzi è liquidatorio, ma risponde: «I
pregiudicati guidano altri partiti, non il nostro».
C’è anche chi
chiede a Ren-zi conto del suo stipendio: «Prendo 5.500 euro al mese,
come dichiarazione dei redditi circa 100-105 mila euro, devo
controllare, la metterò online. È giusto che sia reso pubblico quello
che prende il presidente del Consiglio».