giovedì 14 aprile 2016

Corriere 14.4.16
Famiglie, figli, divorzi. L’esortazione del Papa secondo la psicoanalisi
di Paolo Conti

C’ è anche l’ombra di Sigmund Freud, nell’esortazione Amoris Laetitia che papa Francesco ha dedicato alla famiglia. Comunque si percepisce una mano che sa bene cosa sia la sociologia, la psicologia, e persino la psicanalisi. È la tesi di Massimo Ammaniti, noto psicanalista e psicopatologo: «L’aspetto più interessante dell’esortazione è che non si parla più di una famiglia idealizzata ma, con realismo, “delle famiglie” di oggi, proprio “con i piedi per terra”, come si legge. Così come colpisce, nell’elaborazione, il chiaro riferimento a teorie sociologiche e psicologiche ma anche ad alcuni concetti della stessa psicanalisi».
Vediamo come, professor Ammaniti: «C’è una profonda conoscenza non solo dell’individuo contemporaneo ma anche delle dinamiche familiari dei nostri tempi. Per esempio ci sono espressioni come quella in cui la famiglia viene definita “santuario dell’amore”, che si può benissimo declinare anche laicamente. E lo stesso può avvenire col concetto del “donarsi” all’interno del nucleo familiare, dove si ama e si insegna ai figli come amare».
C’è quindi un passaggio che ha colpito molto lo psicanalista che si è occupato a lungo dei problemi legati alla gravidanza: «Si legge che il padre e la madre “hanno sognato il figlio per nove mesi”. Sigmund Freud, nell’ Introduzione al narcisismo , scrive che i figli verranno al mondo per soddisfare i sogni dei genitori e per realizzare quelli insoddisfatti. Nel testo papale si insiste molto sul fatto che la madre non dà solo la vita al figlio ma lo fa nascere nella propria mente. Tema di grandissimo interesse». Perché, dice Ammaniti, c’è la questione dell’inscindibile legame del figlio con la madre: «E anche qui ritrovo il tema dell’attaccamento alla figura materna studiato dal grande psicologo e psicanalista britannico John Bowlby. Attraverso la fiducia verso la madre, il bambino modula la matrice necessaria per tutti i suoi futuri rapporti». E naturalmente c’è la figura del padre, che occupa molto spazio nell’esortazione papale: «Il padre viene visto come una figura che aiuta a individuare i limiti per contenere quella certa onnipotenza infantile, a costruire un’etica per il futuro adulto. Qui c’è traccia dei pericoli indicati dal famoso saggio Verso una società senza padre dello psicologo tedesco Alexander Mitscherlich. In questo contesto si cita anche la parabola del figliol prodigo per spiegare come e perché un padre debba essere pronto ad accogliere il figlio che abbia sbagliato. Un tema che era molto caro allo psicanalista Franco Fornari, che lo studiò a lungo».
Ma non vede ombre, in questa esortazione? «Quando si parla di situazioni imperfette e di famiglie ferite si fa cenno anche a “situazioni irregolari”, quelle ricostruite dopo un divorzio. Penso che questa definizione non faccia giustizia di tutti gli altri sforzi culturali del contesto. È un giudizio di valore che stride col resto: parlare di famiglie “imperfette, ferite” mi sembra più accettabile. Mentre invece è condivisibile l’analisi sulla facilità con cui tante coppie giovani, di fronte alla prima difficoltà, scelgono la via della separazione. Anche un matrimonio laico è legato al progetto di costruzione di una famiglia, quindi dovrebbe essere aperto all’idea del “definitivo” del matrimonio cattolico. Altrimenti c’è il rischio di una coazione a ripetere, cioè alla prospettiva di reiterare la scelta della separazione».