mercoledì 9 marzo 2016

Repubblica 9.3.16
“C’è l’ombra della camorra” l’ex sindaco fa il detective
Nell’esposto si parla di “controlli con metodi criminali” fuori da un seggio L’ipotesi di un piano B: invece di azzerare, rivotare dove c’è contestazione
di Dario Del Porto

NAPOLI. Ancora ieri, a chi gli suggeriva di rivolgersi non alla commissione di garanzia bensì al giudice ordinario, Antonio Bassolino ha risposto con orgoglio: «Sono un fondatore del Pd, è il partito il mio interlocutore». Ma anche se (almeno per ora) le primarie 2016 non finiranno in tribunale, la mossa dell’ex sindaco del Rinascimento napoletano rischia di minare le certezze del popolo dem, che vede nuovamente allungarsi sui gazebo l’ombra del voto inquinato.
E dunque, alle 18.35 di una giornata iniziata a Roma, accanto a Ciriaco De Mita, per un convegno sul Mezzogiorno, Bassolino ha annunciato di aver depositato il ricorso. Ai garanti, si chiede di annullare il voto nei cinque seggi delle primarie all’esterno dei quali le telecamere di Fanpage avevano filmato scambi di denaro e possibili pressioni sugli elettori. Qualcosa di simile è già accaduto in Liguria, ma in quel caso l’esito delle urne rimase inalterato. A Napoli sarebbe invece ribaltato: scorporando dal conteggio finale i voti riportati dai due candidati Valeria Valente perderebbe 1468 preferenze su 13.419 totali, l’ex sindaco 687 su 12.967. Bassolino si ritroverebbe così avanti per 329 voti. L’alternativa potrebbe essere il ritorno alle urne solo in quei seggi.
Avvicinato dai cronisti nella capitale, l’ex sindaco si era detto «disgustato dalle immagini e anche dalle ridicole interpretazioni che ne sono state date». Poi si è confrontato a lungo con giuristi come l’avvocato Francesco Barra Caracciolo (che si era occupato delle primarie annullate a Napoli nel 2011 per il sospetto di brogli) e come l’amministrativista Riccardo Marone, suo braccio destro e vice sindaco negli anni trascorsi alla guida del Comune di Napoli. L’eurodeputato Massimo Paolucci, insieme a Marone e ad altri parlamentari vicini a Bassolino, ha messo a punto il ricorso firmato, come previsto dal regolamento, da Vincenzo Serio, il rappresente di Bassolino nel comitato organizzatore per le primarie. Cinque pagine molto dure, nelle quali si evoca espressamente, per uno dei cinque seggi, anche il rischio di presenze camorristiche. Il video di Fanpage, si legge, «ha chiaramente documentato e messo in evidenza pesanti e indebiti condizionamenti per influenzare l’esito del risultato, accompagnati sistematicamente da atti di compravendita del voto».
In un paio di casi, quelli dei seggi 45 e 46 (San Giovanni- via Tripaldi e Villa San Giovanni), «questi episodi - è scritto nel ricorso vedono protagonisti in prima persona figure del Pd che ricoprono incarichi istituzionali»: e cioè il consigliere comunale Antonio Borriello e il capogruppo alla municipalità Gennaro Cierro, che hanno entrambi annunciato querela nei confronti di Fanpage.
Ancora più grave l’accusa riferita al seggio 62 di Scampia dove, sostiene, «emergono chiaramente dal video modalità di controllo dell’ambiente antistante al seggio tipiche delle organizzazioni criminali in una zona dove notoriamente è elevata la presenza camorristica e il forte controllo del territorio da parte dei clan».
A Bassolino non sfugge che le consultazioni ai gazebo non rappresentano un appuntamento di carattere istituzionale. Ciò nonostante, ribadisce che quanto accaduto domenica e documentato da Fanpage ha influito sul regolare svolgimento della manifestazione. «Pur non essendo in presenza di elezioni vere e quindi normate dallo Stato - viene infatti argomentato nel ricorso - ma di primarie di partito, fare campagna elettorale fuori e in prossimità dei seggi e offrire soldi in cambio del voto è a prescindere un comportamento moralmente censurabile, in contrasto con lo spirito della competizione stessa delle primarie, che prevedono una partecipazione al voto libera e democratica da parte dei cittadini ». La corsa di Bassolino il maratoneta, che sogna ancora di ritornare a Palazzo San Giacomo, non è ancora al capolinea.