mercoledì 9 marzo 2016

La Stampa 9.3.16
Orfini: “Sono casi singoli, Valente non si tocca
Da Speranza cinica meschinità sull’affluenza”
“Raccontano Roma come se non ci fosse stata Mafia capitale”
intervista di Francesca Schianchi

«Valeria Valente è la candidata del centrosinistra a Napoli»: il presidente del Pd, Matteo Orfini, non ha dubbi, «singoli episodi discutibili» non cambieranno l’esito delle primarie. I candidati sono in campo: ora, insiste, ci vorrebbe l’impegno di tutto il Pd in vista delle elezioni, e invece - si rivolge alla minoranza interna capeggiata da Roberto Speranza - «non vorrei ci fosse il tentativo di trasferire sulle amministrative la discussione interna: sarebbe inaccettabile. E vorrebbe dire fare il gioco della destra e del M5S».
Andiamo con ordine. Il caso Napoli: cosa farete?
«Quello che si fa in questi casi: se ci sono singoli episodi discutibili, gli organi di garanzia li esamineranno, ed eventuali atteggiamenti impropri saranno duramente puniti».
Si potrebbe arrivare all’annullamento delle primarie?
«No, eventuali singoli episodi non inficiano il risultato».
Bassolino però ha fatto ricorso.
«Non vorrei che qualcuno cercasse di mettere in discussione lo strumento perché non gli è gradito l’esito».
Non le sembra di minimizzare troppo questi episodi?
«Tutte le segnalazioni saranno verificate nel merito. Ma solo a scegliere in tre in una stanza non si corrono rischi. E’ chiaro che se decine di migliaia di persone vanno a votare, non essendo noi il Viminale, qualche incidente può esserci».
Anche quattro deputati campani del Pd dicono che «non serve parlare di casi isolati».
«Le primarie sono state una bella giornata di democrazia. Non capisco perché un minuto dopo ci debba essere chi, anche dentro al mio partito, mette in discussione la loro efficacia e legittimità».
Speranza ha considerato offensive le sue parole sull’affluenza, maggiore nel 2013 perché «c’erano le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati»: come risponde?
«Mi sembra ci sia una certa cinica meschinità nel raccontare l’affluenza a Roma come se non ci fosse stata Mafia capitale. Segnalo a Roberto Speranza che, mentre lui s’è guardato bene dall’occuparsi delle vicende romane, siamo passati nei sondaggi dal 16 al 30%».
Forse c’è anche chi non è venuto ai gazebo perché non ha gradito il modo in cui avete cacciato Marino, no?
«Il vulnus a Roma è Mafia capitale, e tutto quel che è venuto dopo è un lungo lavoro di recupero. Che in queste condizioni 43 mila persone vengano a esprimere una preferenza è un successo da cui ripartire: non vorrei lo si usasse per attaccare il partito a livello nazionale».
Però, presidente, non può essere che la minoranza non abbia diritto di dire la sua, non le pare?
«Io vengo da una cultura politica per cui quando c’è una battaglia elettorale, si lavora insieme per vincere e non si parla di congresso anticipato».
Teme che la minoranza non sosterrà veramente i candidati renziani?
«Non voglio nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi, ma rilevo che nel momento in cui dovremmo buttarci in campagna elettorale inizia una discussione lunare sul congresso anticipato e se il segretario debba essere o meno candidato premier. Cosa c’entra con l’agenda delle città e i bisogni del Paese?».
Ma è vero che Renzi ha poco tempo per occuparsi del Pd...
«Grazie al cielo il Pd non è solo Renzi, ma un gruppo dirigente diffuso, impegnato a vincere le elezioni. Spero e credo che anche la minoranza vorrà darci una mano, invece di costruire discussioni surreali. Comunque, proprio per chiarire questi aspetti ho convocato una Direzione per il 21 marzo».