Repubblica 14.3.16
“Bisogna abolire il segreto medico sulla salute dei piloti”
I risultati dell’inchiesta francese sul volo Germanwings “A Lubitz fu prescritto il ricovero, ma nessuno sapeva”
di Andrea Tarquini
DUE
SETTIMANE prima di togliersi la vita e uccidere con sé altre 149
persone schiantandosi sulle Alpi francesi ai comandi dell’Airbus di
Germanwings, il copilota tedesco Andreas Lubitz aveva ricevuto dal suo
medico la raccomandazione di farsi ricoverare con urgenza in un ospedale
psichiatrico. Ma compagnia aerea e autorità aeronautiche tedesche non
lo seppero mai. Lo afferma il rapporto finale del Bureau d’enquêtes et
d’analyses (Bea) francese, consigliando di abolire il diritto dei piloti
al segreto medico: meno privacy e più sicurezza.
Il rapporto,
presentato dal direttore del Bea Rémy Jouty e dal responsabile
dell’inchiesta Arnaud Desjardin (indagine ed esame delle scatole nere
furono condotte in Francia, territorio della sciagura) offre conferme
spaventose delle cause della tragedia di quasi un anno fa. Il 24 marzo
2015, Andreas Lubitz, copilota del volo Gwi18g della compagnia low cost
di Lufthansa da Barcellona a Düsseldorf, approfittando dell’assenza del
comandante assentatosi per andare alla toilette, chiuse con il blocco di
sicurezza antiterrorismo la cabina di pilotaggio, prese i comandi e
lanciò il bireattore contro le montagne.
«Lubitz era seriamente
malato, e diversi medici privati che lo avevano in cura lo sapevano
benissimo», dicono gli inquirenti francesi: il 27enne pilota assumeva
regolarmente forti dosi di psicofarmaci come Mirtazapim, Citalopram e
Zopiclon. Cioè medicine che, quando vengono prescritte, spingono i
medici a sconsigliare al paziente anche la guida di un’automobile. Ma
l’informazione «non arrivò mai a Germanwings, né alle autorità del
traffico aereo».
Il Bea, considerato un’autorità internazionale in
materia di sicurezza del volo visto anche il ruolo della Francia nella
tecnologia aeronautica, raccomanda «regole che obblighino i medici a
informare le autorità competenti ogni volta che lo stato di salute di un
loro paziente comporta forti rischi per la sicurezza pubblica e la vita
di altri ». E in particolare «occorre definire con precisione come lo
stato di salute dei piloti viene sorvegliato, e se sono atti al volo nel
caso abbiano precedenti di turbe psichiatriche».
In Germania, ma
anche in altri paesi, fanno premio le regole di difesa della privacy. Di
cui Lubitz aveva approfittato per nascondere la sua malattia e portare a
termine il suo piano. «Servono norme più chiare per sapere quando è
necessario violare il segreto medico», ammonisce il Bea. Cockpit,
l’influente sindacato dei piloti di linea tedeschi, si è subito
dichiarato d’accordo, ma le autorità federali dell’aviazione civile
esprimono riserve. Ora cresce per Lufthansa il rischio che gli avvocati
dei familiari delle vittime sporgano causa negli Usa (dove Lubitz aveva
seguito corsi di volo poi sospesi per i suoi problemi): la giustizia
americana potrebbe imporre a Lufthansa risarcimenti ben più alti dei
25mila euro a persona più premio di 50mila offerti finora.