Repubblica 10.3.16
Antonio Bassolino
“Errori diabolici si vuol perdere. Ne vedrete tante”
intervista di Conchita Sannino
NAPOLI.
Antonio Bassolino, lei annuncia che farà appello agli stessi garanti di
Napoli, dopo la bocciatura del suo ricorso. È guerra totale?
«Lasciamo
stare la guerra. Non è nel mio stile, io rispetto le regole. Ma perché
dovrei accettare qualcosa di così offensivo? Ha capito che i garanti si
sono rifiutati di esaminare nel merito il mio ricorso? E con qualce
codicillo, poi: col pretesto che era stato presentato oltre il termine?
Ma se io ho telefonato loro, dopo aver visto quei filmati lanciati da
Fanpage, e ho annunciato il ricorso, perché non mi hanno detto con
chiarezza: guarda, sei fuori tempo?Invece, guarda caso, da Roma si
lanciano commenti assolutori, invece di attendere rispettosamente il
lavoro dei garanti, e poi guarda caso arriva la bocciatura. Allora era
una sentenza preconfezionata? Quindi, impugno.Vado avanti. A Genova non
era andata così. E Napoli deve essere rispettata».
Si riferisce all’annullamento dei seggi contestati dopo le primarie in Liguria?
«Napoli
merita dignità e rispetto. Non possono essere accettati due pesi e due
misure. Alcune delle personalità romane, non le voglio neanche nominare,
fecero dichiarazioni di fuoco in altri casi. E anche a Genova, e per
episodi che non sono minimamente comparibili a quelle scene che sono
state captate a Napoli. Eppure qui si dice “va tutto bene madama la
marchesa”. Eh no, non va tutto bene. Per me, che sono un fondatore del
Pd, è un fatto di corretteza verso chi ha votato correttamente e anche
verso chi non ha votato ».
Bassolino, darà battaglia a ogni costo?
«Lì
è il punto. Il problema è che non dovrebbe condurla il candidato
Bassolino: dovrebbero porsi nella stessa determinazione tutti i
candidati, e anzi dovrebbe farla il Pd questa battaglia, per il suo
bene. Ma come si fa a non capire che se non si fa chiarezza fino in
fondo, quest’ombra accompagnerà tutta la campagna elettorale? Già le
primarie le devono a me perché solo grazie alla mia ostinazione nel
volere un dibattito aperto abbamo guadagnato temi, idee e contenuti
spesi per la città. Ma ora, perseverano. Ora di nuovo favoriscono de
Magistris: ma insomma lo vogliono far vincere proprio? ».
Vogliono far vincere de Magistris: chi? Il Pd romano, Renzi?
«Mah,
I fatti parlano. Si preferisce, rispetto a episodi emersi così gravi,
far finta di niente, attaccarsi a un codicillo. Questo fa male al Pd, fa
male a chi crede nel Pd e nel giusto rinnovamento. Quindi cosa pensare?
Sono diabolici. Devono rinsavire, a Roma».
Penseranno che non accetta la sconfitta, che deve rinsavire anche lei?
«Chi lo dice? Nessuno».
Quest’ultimo
conflitto, Bassolino da un lato e blocco renziano con Valente
dall’altro, finisce per ridurre la sua battaglia ideale a una battaglia
di carte bollate. «Al contrario. È una battaglia tutta politica, sui
principi, sulla legalità, sula libera partecipazione, per non sporcare
le primarie».
Ma lei si candida o non in una lista fuori del Pd?
Ride.
«C’è tempo, vedremo. Tanti me lo chiedono». Si consulta col suo
avvocato, Riccardo Marone. E poi dice: «Le liste si presentano solo 35
giorni prima. Abbiamo tempo. E ne vedremo chissà quante, figuriamoci».
Ma il porta-voti Borriello era anche un suo sostenitore o no?
«Lo
era. Ha firmato la candidatura per me, poi è passato dall’altro lato.
Ma non importa. La mia è una bella battaglia politica».