Corriere 10.3.16
«Colpo di spugna, farò appello». L’ex sindaco pensa a una lista sua
Deve capire quanti lo seguirebbero e quanto potrebbe strappare a Lettieri
di Fulvio Bufi
NAPOLI
Che si faccia da parte è escluso, almeno per ora. Ad Antonio Bassolino
restano pochissime speranze di trovare nel Pd spazio per le sue
rivendicazioni, eppure è ancora sul suo partito che deve lavorare se non
vuole uscire di scena ma nemmeno spaccare tutto pur di rimanere in
campo.
Tecnicamente gli resta la possibilità di un secondo
ricorso, previsto dal regolamento interno nelle 48 ore successive alla
proclamazione del vincitore delle primarie. Il successo di Valeria
Valente è stato ufficializzato ieri pomeriggio, quindi fino a domani
Bassolino si può opporre. I suoi consulenti sono al lavoro e la
presentazione del ricorso dovrebbe essere questione di ore.
Un po’
di tempo a disposizione c’è, e all’ex sindaco e governatore servirà per
mettere in fila le idee e soprattutto far sfumare la rabbia. Che ieri
era tanta. Lui l’ha comunicata via social network, con post e tweet in
cui, ancora prima che la commissione di garanzia si riunisse per poi
bocciare il suo ricorso paventava una «sentenza preconfezionata»,
scrivendo che «ai vertici del Pd qualcuno ha già emesso il verdetto».
Ancora più duro a bocciatura incassata: «Invece di riflettere e
discutere il Pd chiude gli occhi. È un colpo di spugna che offende le
primarie e la città».
Una città in cui lui ritiene di poter ancora
svolgere un ruolo centrale, anzi il ruolo più importante. Perciò di
fronte alla non improbabile bocciatura anche del suo eventuale secondo
ricorso potrebbe anche decidere di provare a tornarci da solo a Palazzo
San Giacomo. In Rete c’è già chi glielo chiede, ma Bassolino per ora
nemmeno ne parla. In questa vicenda c’è in gioco la sua storia politica,
e certo non gli sfugge quanto sarebbe complicato e rischioso un
percorso al di fuori del Partito democratico. Bassolino sa benissimo che
una cosa è competere per le primarie del Pd e altro sarebbe correre per
la poltrona di sindaco fuori dal Pd e contro il Pd.
In queste
settimane di campagna elettorale ha avuto indubbiamente accanto una
parte del partito. Molti che gli erano amici gli hanno voltato le
spalle, certo, per dimostrare fedeltà a chi oggi è al comando. Ma molti
lo hanno anche sostenuto, credendo sinceramente in lui e nelle sue
possibilità di tornare a raccogliere il consenso dei napoletani. Ma se
Bassolino si ponesse fuori dal Pd, in quanti — pure tra quelli che gli
sono stati vicini nella partita delle primarie — sarebbero disposti a
rischiare e seguirlo senza nessuna garanzia di successo?
Sicuramente
le Amministrative di Napoli per ora hanno un solo favorito, e cioè
Luigi de Magistris, il sindaco in carica. Che ufficialmente si augurava
un rivale forte come Bassolino ma che certo gradisce la semisconosciuta
Valeria Valente e, sul fronte del centrodestra, il già sconfitto cinque
anni fa Gianni Lettieri.
Per Bassolino, quindi, questo è il
momento di fare i conti. E lui, che a Napoli sa annusare l’aria politica
ancora meglio di chiunque altro, li sta facendo. Per capire quanti lo
seguirebbero e quanto riuscirebbe a strappare non solo alla candidata
del Pd ma anche al suo vecchio amico Lettieri, che si pone come
alternativa trasversale e certo ha tra i suoi elettori una parte di
borghesia che potrebbe non disdegnare l’idea di rivedere all’opera il
vecchio sindaco.